Voto per corrispondenza per studenti Erasmus: con il referendum del 17 aprile scorso prima sperimentazione

Per ricercatori e lavoratori all'Estero prevista la possibilità di votare per corrispondenza.
 
D'ora in poi gli studenti Erasmus, ma anche i ricercatori e tutti i lavoratori italiani per il periodo in cui si troveranno per studio o lavoro in uno dei Paesi membri dell'Ue, non saranno più costretti a tornare in Italia per votare alle elezioni politiche, regionali e alle consultazioni referendarie - come già avviene per le elezioni europee, per le quali sono in vigore norme speciali. Basterà rivolgersi online al proprio comune di residenza per ricevere il materiale indispensabile a votare per corrispondenza.
 
Maggiori informazioni si possono trovare al seguente link.
 
In occasione del referendum sulle trivelle dello scorso 17 aprile, per la prima volta anche gli studenti italiani che partecipano ad Erasmus o temporaneamente residenti all'estero per un percorso di studio o di lavoro, hanno potuto votare per corrispondenza.
 
Si tratta del risultato di una lunga battaglia condotta dall'associazione degli studenti Erasmus italiani 'Esn Italia' che nel 2013 aveva lanciato la campagna #GenerazioneSenzaVoto per raccogliere le 50mila firme necessarie a presentare la proposta di legge per il voto agli Erasmus italiani. Fino allo scorso 17 aprile, infatti, i circa 25mila studenti universitari italiani Erasmus, ai quali vanno aggiunti gli studenti impegnati in altri programmi di mobilità, i ricercatori universitari e tutti i lavoratori impegnati all'estero per periodi di durata compresa tra alcuni mesi e un anno, erano costretti a tornare in Italia per votare.