Ultima indagine Eurobarometro (luglio-agosto): nella pandemia di coronavirus la situazione economica è la principale preoccupazione dei cittadini dell'UE

Pubblicati i risultati della nuova indagine Eurobarometro che restituisce l’opinione pubblica dei cittadini europei rispetto alla gestione della pandemia e altre tematiche: ripercussioni economiche, stato delle finanze pubbliche e immigrazione risultano le preoccupazioni principali per i cittadini, ma rimane stabile fiducia nell’Europa.

L'indagine Eurobarometro standard è stata condotta tra il 9 luglio e il 26 agosto 2020, nei 27 Stati membri dell'UE, nel Regno Unito e nei paesi candidati. Di seguito, i risultati sui temi principali.
La situazione economica attuale e la fiducia nelle istituzioni europee
I risultati dell’indagine mostrano la crescente preoccupazione dei cittadini europei intervistati rispetto alla situazione dell’economia: il 64% ha infatti dichiarato di avere una percezione negativa dello stato attuale dell’economia a livello europeo e nazionale, un dato che segna un aumento vertiginoso rispetto al 2019 (+ 14 punti percentuali).
Nonostante questo, rispetto all’efficacia delle misure adottate dalle istituzioni dell'Unione europea in risposta alla pandemia, i cittadini europei si mostrano divisi in modo equilibrato (45 % di "soddisfatti" contro il 44 % di "insoddisfatti"), ed il giudizio è positivo per la maggioranza degli intervistati in 19 Stati membri, con più di sei europei su dieci che risultano avere fiducia nel fatto che l'UE prenderà le giuste decisioni in futuro (62 %). Percentuali più alte di insoddisfatti in Lussemburgo (63 %), Italia (58 %), Grecia e Cechia (in entrambe al 55 %) e Spagna (52 %). Analogamente,  rimane stabile al 60% l’ottimismo degli intervistati rispetto al futuro dell’UE.
La percezione delle problematiche più urgenti per l’UE
Tra gli altri aspetti emersi dall’indagine, cambia il quadro delle problematiche percepite come più urgenti dai cittadini europei: al primo posto sale la situazione economica, indicata come prioritaria da oltre un terzo dei cittadini intervistati (35%). Segue lo stato delle finanze pubbliche degli Stati membri (23%, ossia + 6 punti percentuali, il livello più alto dalla primavera del 2015), alla pari con l'immigrazione (23%, ossia -13 punti percentuali, mai così basso dal 2014). Al quarto posto la salute (22 %) e in coda la questione dell'ambiente e dei cambiamenti climatici (20%) seguita dalla disoccupazione (17%). A livello nazionale, la situazione economica (33%, + 17 punti percentuali) ha superato la salute come problema più importante. Anche se in seconda posizione, la salute è stata molto più citata come preoccupazione rispetto all'autunno 2019 (31%, + 9 punti percentuali). Analogamente ai dati relativi all’Europa, seguono la preoccupazione per altri indicatori economici, mentre  la questione dell’immigrazione è ai minimi storici rispetto agli ultimi 6 anni.
Il sostegno per l’UE, la fiducia nel funzionamento della democrazia in Europa e l’appoggio  per le politiche della Commissione Von der Leyen
Rimane stabilmente elebato anche il sostegno all'Unione economica e monetaria e all'euro, con il 75 % degli intervistati della zona euro a favore della moneta unica dell'UE. Nell'intera UE a 27, il sostegno all'euro è salito al 67 % (+ 5). Rispetto al sentimento di cittadinanza europea, in 26 Stati membri dell'UE (fa eccezione l'Italia) la maggioranza dei soggetti intervistati si sentono cittadini dell'UE; la percentuale si attesta al 70% nell'UE nel suo insieme. La maggioranza degli europei (53 %) si dichiara inoltre soddisfatta del modo in cui la democrazia funziona nell'UE, sebbene la percentuali di “insoddisfatti” sia aumentata di 3 punti percentuali rispetto al 2019.
Infine, rispetto agli obbiettivi del Green Deal, rimane alto il sostegno alla riconversione energetiche a favore delle rinnovabili, e all’azione guida dell’UE nella lotta ai rifiuti in plastica e nella promozione all’economia circolare.
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