Le statistiche confermano l'esistenza di notevoli disparità tra gli Stati membri e le regioni dell'UE nei settori innovazione e R&S e di un persistente divario rispetto ai principali concorrenti a livello internazionale. Lo studio pubblicato dalla Commissione europea “The regional impact of technological change in 2020” suddivide le regioni europee in sette gruppi principali analizzando per ciascuno di essi il ruolo giocato da un’ampia gamma di fattori, dalla R&S delle imprese all’istruzione e alla formazione. È a livello regionale che risulta più facile promuovere la ricerca e l'innovazione. Ridurre il divario tra le regioni europee sul fronte dell'innovazione è quindi uno dei principali compiti della politica di coesione, il cui 25% della spesa è rappresentato dal sostegno alla ricerca e all’innovazione.
Lo studio evidenzia come la difficoltà di ottenere capitale di rischio costituisca uno dei maggiori ostacoli alla ricerca e all’innovazione, soprattutto alla luce dell’attuale crisi economica. Tutte le regioni europee hanno bisogno di mettere in primo piano l’innovazione, ma le strategie per una “specializzazione intelligente” che tengono conto delle specificità locali hanno certamente più possibilità di successo di altre.