La Commissione europea ha proposto oggi una bozza di piano per affrancare l'Europa dai combustibili fossili russi ben prima del 2030, cominciando con il gas, a seguito dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia.
L’8 marzo 2022 la Commissione europea ha proposto una bozza di piano per affrancare l’Europa dai combustibili fossili russi prima del 2030.
La proposta è stata pubblicata a seguito dell’invasione dell’Ucraina e intende delineare una serie di misure volte a rispondere all'aumento dei prezzi dell'energia in Europa e a ricostituire le scorte di gas per il prossimo inverno. La proposta REPowerEU mirerà a diversificare le fonti di approvvigionamento di gas, accelerare la diffusione di gas rinnovabili e sostituire il gas nel riscaldamento e nella produzione di energia, riducendo di due terzi la domanda dell'UE di gas russo entro la fine dell'anno.
La nuova realtà geopolitica impone all’Unione di accelerare drasticamente la transizione verso l'energia pulita e di aumentare l'indipendenza energetica dell'Europa. L'invasione dell'Ucraina ha reso evidente e la necessità di una transizione rapida verso l'energia pulita. L'UE importa il 90 % del gas che consuma e la Russia fornisce circa il 45 % di tali importazioni. Dalla Russia provengono anche circa il 25 % delle importazioni di petrolio e il 45 % delle importazioni di carbone.
La Commissione continua a collaborare con i vicini e i partner che condividono con l'Unione le stesse forme di dipendenza dai combustibili fossili e l'esposizione alle impennate dei prezzi, ma anche l'impegno di perseguire gli stessi obiettivi climatici a lungo termine. Per quanto riguarda l'Ucraina, la Moldavia e la Georgia, l'UE è pronta a dare sostegno per assicurare energia: lo sforzo in atto ai fini di una sincronizzazione d'emergenza delle reti elettriche ucraine e moldove con la rete continentale europea è un segnale chiaro di tale impegno.
Sono state intraprese misure di emergenza sui prezzi dell'energia e sullo stoccaggio del gas. La Commissione ha presentato agli Stati membri ulteriori orientamenti, che confermano la possibilità di regolamentare i prezzi in circostanze eccezionali e definiscono le modalità con cui gli Stati membri possono ridistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore energetico e dallo scambio di quote di emissione.
Le norme dell'UE in materia di aiuti di Stato offrono agli Stati membri la possibilità di fornire sostegno a breve termine alle imprese colpite dai prezzi elevati dell'energia e di contribuire a ridurne l'esposizione alla volatilità dei prezzi dell'energia a medio-lungo termine. La Commissione intende presentare entro aprile una proposta legislativa che preveda che gli impianti di stoccaggio sotterraneo di gas in tutta l'UE siano riempiti per almeno il 90 % della capacità entro il 1º ottobre di ogni anno.
La Commissione esaminerà tutte le possibilità per l'adozione di misure di emergenza volte a limitare l'effetto di contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell'energia elettrica.
Uscire gradualmente dalla dipendenza dai combustibili fossili provenienti dalla Russia è possibile ben prima del 2030. A tal fine la Commissione propone di elaborare il piano REPowerEU, che rafforzerà la resilienza del sistema energetico dell'UE nel suo complesso e sarà basato su due pilastri:
- diversificare gli approvvigionamenti di gas, grazie all'aumento delle importazioni (GNL e via gasdotto) da fornitori non russi e all'aumento dei volumi di produzione e di importazione di biometano e idrogeno rinnovabile;
- ridurre più rapidamente l'uso dei combustibili fossili nell'edilizia, anche abitativa, nell'industria e a livello di sistema energetico grazie a miglioramenti dell'efficienza energetica, all'aumento delle energie rinnovabili e all'elettrificazione e superando le strozzature infrastrutturali.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale dell’Unione europea. È disponibile anche una sezione “Domande e Risposte”.