Regolamento generale sulla protezione dei dati. La Commissione europea pubblica una relazione che ne analizza gli effetti prodotti

A circa un anno dall'inizio dell'applicazione del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), la Commissione europea ha pubblicato una relazione che analizza gli effetti prodotti dalle norme dell'UE in materia e valuta come poterli rendere ancora più effici.

Dalla relazione è emerso che i cittadini dell'Unione sono sempre più informati sulle norme in materia di protezione dei dati e sui loro diritti, come rileva un sondaggio di Eurobarometro pubblicato nel maggio 2019 anche se solo il 20 % sa qual è l'autorità pubblica incaricata di proteggere i loro dati personali. Il rapporto evidenzia pure che la maggior parte degli Stati membri ha istituito il quadro giuridico necessario e il nuovo sistema volto a rafforzare l'attuazione delle norme in materia di protezione dei dati, che sta gradualmente entrando a regime. Tra le imprese si sta diffondendo sempre più una cultura della conformità, mentre i cittadini sono sempre più consapevoli dei loro diritti. Si registrano progressi anche in termini di convergenza internazionale verso standard rigorosi di protezione dei dati.

 

Le nuove norme dell'UE in materia di protezione dei dati sono riuscite e raggiungere molti degli obiettivi previsti, anche se è necessario ancora attuare misure concrete per rafforzarle ulteriormente e per migliorarne l'applicazione.

Attualmente risulta che:

  • tutti gli Stati membri (tranne Grecia, Portogallo e Slovenia), ad oggi, hanno aggiornato la legislazione nazionale per allinearla alle norme dell'UE in materia di protezione dei dati. La Commissione continuerà ad svolgere un importante ruolo di monitoraggio e utilizzerà gli strumenti a sua disposizione (comprese le procedure d'infrazione) per garantire che gli Stati membri recepiscano e applichino correttamente la normativa;
  • il regolamento sta aiutando le imprese a migliorare la sicurezza dei propri dati e permette loro di puntare sulla riservatezza come vantaggio competitivo. La Commissione mira a creare anche un pacchetto di strumenti dedicati – quali clausole contrattuali tipo, codici di condotta e nuovi sistemi di certificazione – per agevolare il rispetto del regolamento generale sulla protezione dei dati da parte delle imprese;
  • i maggiori poteri conferiti dal regolamento generale sulla protezione dei dati alle autorità nazionali di protezione dei dati, sta consentendo a queste ultime di avere un ruolo più attivo e quindi di assicurare l'applicazione delle disposizioni normative; 
  • le norme dell'UE stanno diventando un importante punto di riferimento per rafforzare gli standard di protezione dei dati in altri paesi del mondo che sempre più spesso si vogliono dotare di norme moderne per la protezione dei dati e prendono come riferimento il livello di protezione offerto dall'UE. Ciò consentirà in futuro di aprire nuove prospettive per la circolazione sicura dei dati tra l'UE e i paesi terzi. 
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