Il Rapporto "Employment and Social Developments in Europe 2013" offre un'approfondita analisi delle principali sfide che l'UE deve affrontare nel campo del mercato del lavoro e degli sviluppi sociali in seguito alla crisi economica.
Dall'analisi emerge che una delle conseguenze sociali più importanti della crisi economica è identificabile nel sensibile aumento della povertà tra la popolazione in età lavorativa. Il Rapporto esamina anche l'impatto positivo delle prestazioni sociali sulla probabilità di ritorno al lavoro, le conseguenze dei persistenti squilibri di genere e la dimensione sociale dell'Unione economica e monetaria (UEM).
Il rapporto presenta anche alcuni dati interessanti sulla situazione dell'Italia, dove la percentuale della popolazione a rischio povertà o esclusione sociale è passata dal 25,9% del 2006 al 29,9% del 2012. Prendendo in considerazione la sola popolazione femminile, la percentuale sale al 31,7%. In Italia l'11,1% della popolazione attiva risulta essere a rischio povertà pur essendo occupata. Passa inoltre dal 6,3% (2006) al 14,9% (2012) la percentuale di popolazione che si trova in situazioni di grave disagio e di difficoltà personali o familiari, così come risulta in aumento il numero di persone che non studiano e non lavorano (NEET – Not in Education, Employment, or Training), giunto nel 2012 al 21,1%.
Per approfondire: Rappresentanza in Italia della Commissione europea - Comunicato stampa
Rapporto 2013 su occupazione e sviluppi sociali in Europa
Link al documento:
Autore:
Commissione europea - DG Occupazione, Affari sociali e Inclusione
Ambito territoriale:
Europa
Ambito Territoriale:
Data di pubblicazione:
21/01/2014
Lingua:
Inglese
Formato:
pdf
Progetto di riferimento:
Tipologia Documentale: