Raggiunto l’accordo politico sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori

Il 16 dicembre il Parlamento europeo e gli Stati membri dell'UE in sede di Consiglio hanno raggiunto l’accordo politico sul Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori dislocati (EGF). In attesa della sua approvazione definitiva, questo accordo permetterà al Fondo di continuare a sostenere i lavoratori e i lavoratori autonomi la cui attività è andata perduta.

 
Dal 2007, il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (EGF) fornisce sostegno alle persone che perdono il lavoro a causa dei grandi cambiamenti strutturali nei modelli del commercio mondiale dovuti alla globalizzazione. Finora è stato mobilitato 161 volte,  sono stati richiesti circa 640 milioni di euro per fornire sostegno a più di 156.000 lavoratori licenziati in 21 Stati membri.
L'EGF contribuisce a finanziare misure di sostegno personalizzate che integrano i meccanismi di sostegno nazionali, come corsi di formazione su misura, riqualificazione e aggiornamento delle competenze - in particolare per acquisire competenze digitali, tutoraggio e orientamento professionale, assistenza per l'orientamento professionale e la ricerca di lavoro, l'avvio di una nuova attività e indennità per chi si occupa di assistenza.
L’attenzione del nuovo accordo politico è sull’impatto delle isure del EGF, tra cui:

  • Consentire a un maggior numero di lavoratori di ricevere un sostegno europeo: abbassando l'attuale soglia di 500 licenziamenti, secondo le nuove regole il criterio principale per attivare il Fondo è che almeno 200 lavoratori siano licenziati. Ciò consentirà a un maggior numero di lavoratori di beneficiare del sostegno del Fondo.
  • Coprire i costi dei servizi di sostegno a un tasso più elevato: il contributo al costo dei servizi potrà essere aumentato fino al tasso più alto di cofinanziamento previsto  dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+) in un determinato Stato membro. Ciò faciliterà l'utilizzo del EGF nelle regioni meno sviluppate.
  • Spostare l'attenzione dalle cause della ristrutturazione al loro impatto: secondo le nuove regole, tutte le ragioni della ristrutturazione del mercato del lavoro, dagli shock economici come gli effetti economici della crisi del coronavirus, alle tendenze macroscopiche come la decarbonizzazione e l'automazione, possono essere ammissibili al sostegno; pertanto, i lavoratori colpiti riceveranno aiuto per trovare nuovi posti di lavoro. Questi criteri si aggiungono al cambiamento dei modelli commerciali o le conseguenze della crisi economica e finanziaria, per le quali i lavoratori possono attualmente ricevere sostegno dal Fondo.
  • Il massimale annuo disponibile è di 186 milioni di euro all'anno (a prezzi del 2018).

 
Prossimi passi
Una volta finalizzato, il regolamento sul FEG deve essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio per entrare in vigore.
Maggiori informazioni al seguente link.