Giunto alla 20a edizione, il quadro di valutazione dell'UE sugli investimenti in R&S delle imprese (edita dal 2004) raccoglie le informazioni economiche e finanziarie più recenti tratte dagli ultimi bilanci certificati pubblicati dei primi 2.500 investitori in R&S del mondo, compresi i primi 1.000 investitori con sede nell'UE, che hanno rappresentato tra l'80% e il 90% dei finanziamenti privati mondiali in R&S.
L’edizione 2023, ha fatto emergere che la crescita degli investimenti privati in R&S nell'UE ha raggiunto la percentuale più alta dal 2015 ed è più che raddoppiata rispetto al 2021, con un aumento del 13,6% nel 2022. Per fare un confronto, la crescita della Cina è calata da oltre il 25% a poco più del 16% e le imprese statunitensi hanno subito un rallentamento, passando dal 16% al 12,6%.
I primi 2 500 investitori mondiali in R&S monitorati dal quadro di valutazione hanno raggiunto un nuovo record con quasi 1.250 miliardi di euro, ossia 141 miliardi di euro in più rispetto al 2021. Nel complesso, le imprese statunitensi sono responsabili di oltre il 42% degli investimenti in R&S dei 2.500 maggiori investitori aziendali, mentre l'UE e la Cina si contendono tenacemente il secondo posto (rispettivamente il 17,5% e il 17,8%).
Il quadro di valutazione ha messo in risalto sia il ruolo di primo piano dell'UE nel settore automobilistico e l'importanza crescente delle TIC e delle biotecnologie, che l'ampia diversificazione settoriale dell'UE
Relativamente all'importanza crescente delle TIC è emerso che i produttori di tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), i servizi TIC, il settore della salute e l'industria automobilistica sono responsabili di oltre tre quarti degli investimenti in R&S delle imprese del quadro di valutazione. Relativamente all’ampia diversificazione settoriale, l'UE rappresenta 367 dei 2.500 maggiori investitori mondiali in R&S con sede in 17 paesi, tra cui Polonia, Slovenia, Ungheria e Malta. La metà delle imprese si trova in Germania, Francia e Paesi Bassi e concentra il 73% degli investimenti privati in R&S nell'UE.
La distribuzione settoriale nell'UE mostra un'ampia rappresentanza degli investitori, il che indica un grado di diversità maggiore rispetto agli Stati Uniti. Tra i primi 1.000 investitori in R&S dell'UE, il 18% è costituito da piccole e medie imprese (PMI), di cui circa due terzi provengono dal settore sanitario.
Il quadro di valutazione per il 2023 mostra, inoltre, che le imprese hanno continuato a investire in R&S in tempo di crisi, a riprova del fatto che questi
Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa della Commissione europea, il Quadro di valutazione sugli investimenti delle imprese e le Notizie del JRC.