Pubblicato il rapporto annuale 2021 sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali europei

Pubblicato il rapporto annuale sull'applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. Nel rapporto è emerso come ci siano cinque aree chiave per lo sviluppo e la crescita dei diritti fondamentali nell'Unione.

La Commissione europea ha pubblicato il suo rapporto annuale sull’applicazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Un anno fa, il 2 dicembre 2020, la Commissione europea aveva presentato una strategia per rafforzare l'applicazione della Carta dei diritti fondamentali nell'UE. La strategia integrava il piano d'azione europeo per la democrazia e la relazione sullo stato di diritto, illustrando l'approccio globale della Commissione alla promozione e alla protezione dei diritti e dei valori fondamentali dell'UE.
A distanza di un anno, è stato quindi pubblicato il primo rapporto sull’andamento dell’applicazione della Carta dei diritti fondamentali. La relazione del 2021 si concentra sulle sfide nella protezione dei diritti fondamentali nell'era digitale.
Sono emerse cinque aree chiave dalla relazione:
Affrontare le sfide della moderazione online. La diffusione di contenuti illegali su internet è una sfida per il discorso democratico e per una serie di diritti fondamentali. Nel dicembre 2020, la Commissione ha proposto misure di regolamentazione per affrontare i contenuti illegali proteggendo al contempo i diritti fondamentali attraverso la legge sui servizi digitali. Inoltre, promuove misure preventive attraverso il codice sul contrasto al discorso dell'odio illegale online.
Salvaguardare i diritti fondamentali quando si usa l'intelligenza artificiale. L'uso crescente di sistemi di intelligenza artificiale può dare grandi benefici, ma alcune applicazioni sono complesse e poco trasparenti, il che può rappresentare una complicazione per il rispetto o l'applicazione dei diritti fondamentali. Molti Stati membri hanno sviluppato strategie nazionali sull'intelligenza artificiale per garantire trasparenza e tracciabilità. Nell'aprile 2021, la Commissione ha proposto un atto legislativo per garantire che i sistemi di intelligenza artificiale che presentano un alto rischio per i diritti fondamentali siano adeguatamente testati e documentati.
Affrontare il divario digitale. La pandemia di COVID-19 ha reso più difficile per chi non ha le conoscenze o le attrezzature necessarie accedere ai servizi pubblici offerti online. Il rapporto mostra come gli Stati membri e l'UE lavorano su diversi approcci per garantire che nessuno sia lasciato indietro. La solidarietà rimane un principio chiave per affrontare il divario digitale.
Proteggere le persone che lavorano attraverso le piattaforme. Il lavoro sulle piattaforme ha generato nuove opportunità economiche per persone, imprese e consumatori. Tuttavia, vi è un problema relativo ai diritti e agli obblighi esistenti relativi al diritto del lavoro e alla protezione sociale. L'8 dicembre, la Commissione ha adottato un'iniziativa legislativa per migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano attraverso le piattaforme di lavoro digitali.
Supervisione della sorveglianza digitale. La sorveglianza può essere legittima, ad esempio per garantire la sicurezza e combattere il crimine, ma non tutte le pratiche sono giustificate. In questo contesto, la protezione dei dati e la privacy non sono solo diritti fondamentali chiave ma anche diritti "abilitanti" che aumentano la protezione di altri diritti fondamentali, che possono essere colpiti dalla sorveglianza.
La Commissione ha invitato il Parlamento europeo, il Consiglio e gli Stati membri a utilizzare la relazione per avviare uno scambio di opinioni sulle sfide e le opportunità di tutela dei diritti fondamentali nell'era  digitale. Maggiori informazioni sono disponibili sul portale della Commissione europea.