Il 30 novembre 2012 la Commissione europea ha pubblicato la 29a relazione annuale sul controllo dell'applicazione del diritto dell'Unione europea.
Il documento esamina in dettaglio i dati in materia di applicazione della normativa UE da parte degli Stati membri nel corso del 2011.
Il rapporto rivela che nel 2011 il numero di infrazioni è diminuito rispetto agli anni precedenti, pur restando elevato e particolarmente problematico in alcuni Stati membri e settori specifici. Alla fine del 2011 il numero di procedure di infrazione è stato inferiore del 15% rispetto all'anno precedente (1775 contro 2100 del 2010). Tale calo è dovuto in parte ad un maggiore utilizzo, da parte degli Stati membri, dei meccanismi per la risoluzione dei problemi (come EU Pilot e SOLVIT) che ha contribuito a risolvere alcune questioni senza dover ricorrere a procedimenti giudiziari formali.
Ambiente, trasporti, mercato interno, servizi e fiscalità sono i quattro settori maggiormente a rischio infrazione e rappresentano complessivamente il 60% di tutti i casi registrati. L'Italia, con le sue 135 procedure di infrazione aperte, è uno degli stati più insolventi, insieme a Grecia (123 casi) e Belgio (117). Come nel 2010, il primato dell'applicazione della legislazione UE spetta alla Lettonia, con soli 23 casi di infrazione, seguita da Estonia, Lituania e Malta (36 procedure ciascuno).