Il 1° novembre 2022 è entrata in vigore la legge dell'UE sui mercati digitali. Il nuovo regolamento porrà fine alle pratiche sleali delle imprese che operano da gatekeeper nell'economia delle piattaforme online.
La legge è stata proposta dalla Commissione europea nel dicembre 2020 e successivamente approvata dal Parlamento nel marzo di quest’anno. Per "gatekeeper" si intende una o più piattaforme digitali che fungono da importante punto di accesso tra utenti commerciali e consumatori e godono di una posizione da cui poter dettare le regole del mercato e creare una strozzatura nell'economia digitale.
Per affrontare questi problemi, la legge sui mercati digitali definirà una serie di obblighi per i gatekeeper, fra cui il divieto di determinati comportamenti. L'applicazione effettiva inizierà fra sei mesi, a partire dal 2 maggio 2023.
La Commissione ha proposto la legge sui mercati digitali in tandem con la legge sui servizi digitali, nel dicembre 2020, per affrontare le conseguenze negative di determinati comportamenti adottati dalle piattaforme online che fungono da gatekeeper digitali del mercato unico dell'UE.
La legge sui mercati digitali sarà applicata mediante un'architettura di vigilanza, in base alla quale la Commissione sarà l'unica responsabile dell'applicazione delle norme. La Commissione potrà comminare sanzioni e ammende fino al 10% del fatturato mondiale di una società e fino al 20% in caso di recidiva.
Inoltre, attraverso tale legge, la Commissione avrà il potere di effettuare indagini di mercato al fine di verificare la corretta attuazione delle norme.
Le imprese che gestiscono uno o più cosiddetti "servizi di piattaforma di base" elencati nella legge sui mercati digitali sono designate come gatekeeper se soddisfano i requisiti descritti di seguito.
I servizi sono servizi di intermediazione online quali:
- negozi di applicazioni software
- motori di ricerca online
- servizi di social network
- alcuni servizi di messaggistica
- servizi di piattaforma per la condivisione di video
- assistenti virtuali
- browser web
- servizi di cloud computing
- sistemi operativi
- mercati online
- servizi pubblicitari.
Sono tre i criteri principali per considerare che un'impresa rientra nel campo di applicazione della legge sui mercati digitali.
- Una dimensione che ha un'incidenza sul mercato interno: quando l'impresa realizza un determinato fatturato annuo nello Spazio economico europeo (SEE) e fornisce un servizio di piattaforma di base in almeno tre Stati membri dell'Unione;
- il controllo di un importante accesso ai consumatori finali per gli utenti commerciali: quando l'impresa fornisce un servizio di piattaforma di base ad almeno 45 milioni di utenti finali attivi su base mensile stabiliti o situati nell'Unione e almeno 10 000 utenti commerciali attivi su base annua stabiliti nell'Unione;
- una posizione consolidata e duratura: se la società ha soddisfatto il secondo criterio in ciascuno degli ultimi tre anni.
La legge sui mercati digitali stabilisce un elenco di obblighi e divieti che i gatekeeper dovranno rispettare nelle loro operazioni quotidiane per garantire mercati digitali equi e aperti.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale dedicato.