Pubblicata dalla Commissione europea la quarta relazione annuale sullo Stato di diritto 2023

Il 5 luglio la Commissione europea ha pubblicato la quarta relazione annuale sullo Stato di diritto 2023 da cui emerge che sono stati compiuti progressi sul 65% delle raccomandazioni, anche se occorrono ulteriori interventi.

La quarta relazione annuale sullo Stato di diritto evidenzia che, sebbene riguardo ad alcuni Stati membri dell'UE permangano preoccupazioni quanto allo Stato di diritto, il 65 % delle raccomandazioni dell'anno scorso ha trovato, in tutto o in parte, riscontro, a riprova del fatto che gli Stati membri stanno compiendo notevoli sforzi per dare seguito alle raccomandazioni dell'anno precedente. L'evoluzione registrata nell'arco di un solo anno è quindi significativa, considerati i tempi lunghi delle riforme volte a migliorare il quadro dello Stato di diritto. Alcuni Stati membri continuano però a presentare problemi di natura sistemica.
Il pacchetto comprende una comunicazione che esamina la situazione generale dell'UE e 27 capitoli dedicati ai singoli paesi, nei quali sono analizzati gli sviluppi significativi registrati in ciascuno Stato membro da luglio 2022. La relazione riporta la valutazione delle raccomandazioni dell'anno scorso e formula nuovamente raccomandazioni specifiche dirette agli Stati membri.
La relazione si articola in quattro temi:

  • sistemi giudiziari nazionali
  • quadri anticorruzione
  • pluralismo dei media
  • altre questioni istituzionali relative al bilanciamento dei poteri.

Nel complesso, per quanto riguarda le raccomandazioni contenute nella relazione 2022 sullo Stato di diritto l’Italia ha registrato:

  • progressi significativi nel proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione del sistema giudiziario, in particolare per i tribunali penali e le procure;
  • progressi significativi nel miglioramento della digitalizzazione e dell'interconnessione dei registri e miglioramenti nelle operazioni di polizia e delle procure contro la corruzione ad alto livello;
  • alcuni progressi nell'adozione di norme complete sul conflitto di interessi e alcuni progressi in merito all’adozione di un regolamento sul lobbismo che porti all'istituzione di un registro operativo del lobbismo;
  • alcuni progressi nell'affrontare in modo efficace la pratica di incanalare le donazioni attraverso fondazioni e associazioni politiche e introduzione del registro elettronico unico dei partiti e informazioni sul finanziamento delle campagne elettorali.
  • alcuni progressi nell'introduzione di garanzie legislative e di altro tipo per riformare il regime di diffamazione, tutela del segreto professionale e fonti giornalistiche, tenuto conto delle norme europee sulla tutela dei giornalisti;
  • alcuni progressi nella creazione di un'istituzione nazionale per i diritti umani che tenga conto del Principi di Parigi delle Nazioni Unite.

Su questa base, e tenuto conto di altri sviluppi intervenuti nel periodo di riferimento, e oltre a ricordare gli impegni presi nell'ambito del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano relativo ad alcuni aspetti del sistema giudiziario e del quadro anticorruzione, si raccomanda all’Italia di:

  • proseguire gli sforzi per migliorare ulteriormente il livello di digitalizzazione dei tribunali penali e degli uffici della procura
  • adottare norme complete sui conflitti di interesse e regolamenti sulle attività di lobbying per l’istituzione di un registro operativo delle attività di lobbying
  • affrontare in modo efficace e rapido la pratica di incanalare le donazioni attraverso le fondazioni e associazioni e introduzione di un unico registro elettronico per i partiti e informazioni sul finanziamento delle campagne elettorali
  • proseguire l'iter legislativo di riforma e introdurre tutele per il regime di diffamazione, tutela del segreto professionale e fonti giornalistiche, tenuto conto delle norme europee sulla tutela dei giornalisti.
  • continuare gli sforzi per la creazione di un'istituzione nazionale per i diritti umani tenendo conto del Principi di Parigi delle Nazioni Unite.

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