I due progetti pilota aiuteranno le amministrazioni pubbliche a pianificare, implementare e monitorare meglio gli appalti di lavori, beni e servizi, tramite l’uso intelligente dell'innovazione e dei dati aperti. L’obbiettivo di questo approccio è di ottimizzare l’uso delle risorse pubbliche e aumentare le opportunità per le imprese, con particolare attenzione all’ecosistema delle piccole e medie imprese (PMI). Inoltre, grazie alla collaborazione con le organizzazioni della società civile locale, questa iniziativa favorirà anche la trasparenza della spesa pubblica e stimolerà la partecipazione dei cittadini al monitoraggio degli investimenti con un impatto diretto sulla comunità, come gli investimenti nella sostenibilità, nello sviluppo locale e nell'inclusione sociale.
I due progetti pilota
- In Grecia, il progetto mira ad integrare tutte le banche dati in un unico registro intelligente degli appalti pubblici. Ciò consentirà l'accesso online agli offerenti e ai cittadini, migliorando la qualità dei dati e facilitando l'uso di strumenti analitici guidati dai dati per il monitoraggio del processo di appalto.
- In Polonia, l'iniziativa sosterrà le autorità nazionali e locali polacche nell'introdurre “dati aperti” negli appalti pubblici, promuovendo l’automatizzazione di raccolta, standardizzazione e consolidamento dei dati in tutte le gare d'appalto.
I due progetti pilota si protrarranno fino alla fine del 2021 e i loro risultati saranno diffusi al fine di garantire una diffusione di successo in altri Stati membri.
I Commissari per la coesione e le riforme, Elisa Ferreira, e per il mercato interno, Thierry Breton, hanno sottolineato l’importanza dell’iniziativa per l’avanzamento dell’Agenda europea sulla transizione digitale, elemento centrale dell’EU Green Deal, sottolineando al contempo il forte impatto positivo che questa può avere sull’efficienza e la trasparenza della gestione dei fondi europei.
Contesto
Nel contesto del prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, più di 370 miliardi di euro provenienti dai fondi della politica di coesione saranno investiti per sostenere le transizioni digitali e verdi degli Stati membri. Quasi la metà dei finanziamenti della politica di coesione è convogliata attraverso gli appalti pubblici, per i quali, ogni anno, le autorità pubbliche dell'UE spendono circa il 14% del PIL per un totale di oltre 1,9 trilioni di euro. La Commissione ha promosso una serie di iniziative volte ad aiutare gli Stati membri a migliorare il modo in cui le amministrazioni e i beneficiari utilizzano gli appalti pubblici per gli investimenti dell'UE. Tra queste figurano i patti d'integrità per garantire appalti più efficienti e trasparenti e salvaguardare il denaro dei contribuenti dell'UE. La Commissione si è anche attivata per facilitare l'impegno dei cittadini per una migliore governance e per investimenti efficaci nell'ambito della politica di coesione.
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