Piano di azione per l’Economia Circolare: dal disegno all'attuazione. La Commissione fa il punto sui progressi raggiunti e sulle sfide ancora aperte

A oltre tre anni dall’adozione, l'attuazione del piano d'azione ha accelerato in Europa la transizione verso un'economia circolare, che a sua volta ha contribuito a riportare l'UE su un percorso favorevole all'aumento dell'occupazione. Nel 2016 oltre quattro milioni di lavoratori hanno trovato impiego nei settori attinenti all'economia circolare, il 6 % in più rispetto al 2012. La circolarità ha inoltre schiuso nuove opportunità commerciali, dato origine a nuovi modelli di impresa e sviluppato nuovi mercati, sia all'interno che all'esterno dell'UE. Nel 2016 le attività circolari come la riparazione, il riutilizzo o il riciclaggio hanno generato quasi 147 miliardi di euro di valore aggiunto, registrando investimenti pari a circa 17,5 miliardi di euro.

Per garantire una crescita sostenibile è fondamentale un uso delle risorse più intelligente e più rispettoso dell’ambiente.  Il concetto di economia circolare verso la cui la Commissione sta fortemente orientando la transizione del modello economico europeo, implica l’ottimizzazione dei prodotti e del ciclo di vita delle materie prime, la riduzione dei rifiuti e la creazione di una catena di valore dei prodotti attraverso il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti e, dunque, la creazione di nuove materie prime “secondarie”.  
E’ indubbio il vantaggio competitivo che un modello economico fondato sulla “circolarità” può garantire alla UE in termini di sostenibilità ambientale, promozione dell’innovazione e creazione di posti di lavoro oltre che sul fronte dei consumatori che possono contare su prodotti innovativi e più duraturi che migliorano la qualità della vita.   
Da tali considerazioni e da una esigenza non più differibile è scaturita la forte azione di impulso della Commissione per promuovere la transizione verso un modello economico circolare, avviata nel dicembre 2015 con l’adozione di un primo Pacchetto per l’Economia Circolare che include sia proposte legislative sui rifiuti che un  ambizioso Piano di Azione recante 54 misure concrete per “chiudere il cerchio” e ottimizzare tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti: dalla produzione e consumo alla gestione dei rifiuti e alla produzione e sviluppo di un mercato per le “materie prime secondarie”.
Il Piano di Azione si fonda sia su  azioni finalizzate a ridurre le barriere di mercato e stimolare la “circolarità” in alcuni settori/materiali (quali plastica, rifiuti organici,  biomasse e prodotti derivati, etc.), sia su misure orizzontali quali l’impulso all’innovazione e lo stimolo degli investimenti.
A poco più di tre anni dall’adozione del Pacchetto sull’Economia Circolare e dai successivi atti complementari (quali ad es. la strategia dell'UE per la plastica nell'economia circolare), la Commissione ha ad inizio marzo pubblicato una Relazione completa sullo stato di attuazione del Pacchetto che dà conto dei significativi progressi raggiunti con ’implementazione delle misure già adottate o in fase di attuazione, ma anche delle sfide ancora aperte per completare la transizione verso un'economia circolare competitiva e a impatto climatico zero. Gli esiti di questa Relazione sono oggetto di confronto e approfondimento nell’ambito della conferenza annuale delle parti interessate dell'economia circolare del 6 e 7 marzo 2019.
 
Elementi cruciali dell’azione europea per l’Economia Circolare sono:
Strategia dell'UE per la plastica
La strategia dell'UE per la plastica nell'economia circolare è il primo quadro strategico a livello dell'UE che adotta un approccio basato sul ciclo di vita dei singoli materiali al fine di integrare le attività di progettazione circolare, utilizzo, riutilizzo e riciclaggio nelle catene del valore della plastica. La strategia delinea una visione chiara e comprensiva di obiettivi quantificati a livello dell'UE - che prevedono, tra l'altro, la riutilizzabilità o riciclabilità entro il 2030 di tutti gli imballaggi di plastica immessi sul mercato dell'UE.
Le norme relative agli articoli di plastica monouso riguardanti i 10 prodotti più frequentemente trovati sulle spiagge collocano l'UE in una posizione di primo piano nella lotta mondiale ai rifiuti marini. Le misure, tra le altre cose, vietano determinati prodotti in plastica monouso (per es. cannucce e posate) per i quali sono disponibili alternative e la plastica oxo-degradabile, proponendo azioni per altri prodotti - ad esempio obiettivi di riduzione del consumo, requisiti di progettazione e regimi di responsabilità estesa del produttore.
Innovazione e investimenti
Al fine di accelerare la transizione verso un'economia circolare è essenziale investire nell'innovazione e sostenere l'adattamento della base industriale europea. Nel periodo 2016-2020 la Commissione ha intensificato gli sforzi su entrambi i fronti, destinando alla transizione un totale di oltre 10 miliardi di euro di fondi pubblici.
Al fine di stimolare ulteriori investimenti la piattaforma per il sostegno finanziario all'economia circolare ha redatto raccomandazioni finalizzate a migliorare l'attrattiva finanziaria dei progetti riguardanti l'economia circolare, coordinare le attività di finanziamento e condividere buone pratiche. La piattaforma collaborerà con la Banca europea per gli investimenti al fine di fornire assistenza finanziaria e sfruttare le sinergie con il piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile.
 
Trasformare i rifiuti in risorse
Solidi ed efficienti sistemi di gestione dei rifiuti sono presupposti essenziali dell'economia circolare. Nel luglio 2018 è entrato in vigore un quadro legislativo rivisto sui rifiuti volto a modernizzare i sistemi di gestione dei rifiuti che comprende, tra l'altro, nuovi e ambiziosi tassi di riciclaggio, chiarimento della qualifica giuridica per materiali riciclati, misure rafforzate di prevenzione e gestione dei rifiuti anche per i rifiuti marini, gli scarti alimentari e i prodotti contenenti materie prime essenziali.
 
Progettazione circolare e processi di produzione
La progettazione intelligente all'inizio del ciclo di vita di un prodotto è essenziale per garantire la circolarità. Con l'attuazione del piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile 2016‑2019 la Commissione ha promosso ulteriormente la progettazione circolare dei prodotti, insieme agli obiettivi di efficienza energetica. Attualmente le misure sulla progettazione ecocompatibile e sull'etichettatura energetica relative a molti prodotti includono norme riguardanti specifiche per l'efficienza dei materiali, come la disponibilità di parti di ricambio e la facilità di riparazione e di trattamento alla fine del ciclo di vita. In un apposito documento di lavoro dei suoi servizi la Commissione ha inoltre analizzato le sue politiche per i prodotti, con l'intenzione di sostenere i prodotti circolari e sostenibili.
 
Responsabilizzazione dei consumatori
Per passare a un'economia più circolare è necessario che i cittadini si impegnino attivamente a cambiare i propri modelli di consumo. Le metodologie per calcolare l'impronta ambientale dei prodotti e delle organizzazioni, sviluppate dalla Commissione, consentono alle imprese di rilasciare dichiarazioni ambientali affidabili e comparabili affinché i consumatori possano effettuare scelte consapevoli.
Forte coinvolgimento dei portatori d'interessi
Il coinvolgimento dei portatori d'interessi è fondamentale per la transizione. L'approccio sistemico contemplato dal piano d'azione ha fornito alle autorità pubbliche, agli attori economici e sociali e alla società civile un quadro da riprodurre per incentivare i partenariati tra diversi settori e lungo le catene del valore.
L'interazione con i portatori d'interessi suggerisce la possibilità di esaminare alcuni ambiti non ancora contemplati dal piano d'azione per completare l'agenda in materia di circolarità. Sulla base dell'esempio della strategia europea per la plastica nell'economia circolare, molti altri ambiti ad elevato impatto ambientale e alto potenziale per la circolarità, come il settore IT, l'elettronica, la mobilità, l'ambiente edificato, il settore minerario, dei mobili, degli alimenti e delle bevande o il settore tessile, potrebbero beneficiare di un analogo approccio olistico.
 
Il ruolo della Commissione nell'accelerare la transizione e nel guidare gli sforzi internazionali volti a promuovere la circolarità è stato anche riconosciuto dal Forum economico mondiale 2019, in occasione del quale la Commissione ha ricevuto il premio The Circulars nella categoria Settore pubblico.
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