L'11 novembre il Parlamento Europeo ha approvato una domanda formale di riforma del sistema elettorale dell'Unione Europea, sistema che risale al 1976. I parlamentari europei hanno manifestato la necessità di apportare alcune modifiche all'attuale sistema elettorale per rafforzare la rappresentanza e il senso di cittadinanza europea. Il Parlamento Europeo richiede in particolare che i candidati alla guida della Commissione Europea siano presenti alle elezioni e che tutti i cittadini UE che si trovano all’estero abbiano la possibilità di votare. Inoltre, propone un età minima comune per votare, preferibilmente 16 anni.
Per quanto riguarda le modalità di presentazione delle liste dei candidati alla Commissione si chiede che esse vengano rese pubbliche almeno 12 settimane prima delle elezioni in modo che via sia una vera competizione elettorale, e che i cittadini europei possano informarsi adeguatamente prima del voto.
Novità importanti riguardano il voto online che servirebbe a favorire la partecipazione al voto anche per i cittadini che risiedono all'estero, e inoltre rappresenterebbe uno strumento alla lotta contro l'astensionismo giovanile. Anche l'abbassamento dell'età minima per votare ha come obbiettivo principale quello di avvicinare i giovani all'Unione Europea.
Il Parlamento Europeo è quindi al lavoro per rendere il sistema elettorale dell'Unione Europea più aperto, democratico e partecipativo cercando cosi di diminuire il deficit democratico percepito dai cittadini europei.
La proposta dovrà essere approvata all'unanimità dal Consiglio europeo, successivamente tutti gli Stati membri dovranno ratificarla. Dati i tempi ci si augura che la riforma possa essere approvata prima delle prossime elezioni europee che si terranno nel 2019.
Il Parlamento Europeo vuole riformare il sistema elettorale dell'Unione Europea
Il Parlamento Europeo verso la modifica del sistema elettorale.
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