Occupazione e situazione sociale: primi segnali positivi in Europa

La recente analisi della Commissione sulla situazione socio-occupazionale in Europa, relativo al terzo trimestre del 2017, mostra un aumento dell'occupazione, una maggiore qualità della stessa e una riduzione della disoccupazione.

L’Unione Europea torna a crescere secondo i dati emersi dall’ultima panoramica socio-economica pubblicata questo mese.
 
L’occupazione, infatti, rispetto ad un anno fa è aumentata dell'1,7%, che equivale a 4 milioni di occupati in più, di cui 2,7 milioni nella zona euro: sono aumentati i posti di lavoro a tempo indeterminato di 2,8 milioni, un aumento di tre volte superiore a quello dei contratti a tempo determinato (900 000),  e  il numero di lavoratori a tempo pieno di circa 3 milioni fino a raggiungere i 181 milioni, mentre i lavoratori a tempo parziale hanno registrato un aumento di 300 000 unità fino a raggiungere i 42,7 milioni.
 
Relativamente alla fascia d'età 20-64 anni nel terzo trimestre 2017, rispetto al triennio precedente,  l’ occupazione è aumentata, con un tasso mai registrato in precedenza,  attestandosi al 72,3%. Tuttavia questo trend positivo è a geometrie variabili, permangono infatti grandi disparità tra gli Stati membri: i tassi di occupazione nazionali variano dal 58% della Grecia all'82% della Svezia.
 
Ulteriore dato positivo è la riduzione della disoccupazione:  dopo il picco dell’aprile 2013 il numero di disoccupati è sceso di circa 8,6 milioni attestandosi a fine  2017 al di sotto dei 18 milioni, il livello più basso registrato dall’inizio della crisi.
 
Il promettente miglioramento dello stato di salute dell'economia nell'UE è confermato anche da ulteriori dati relativi al mercato del lavoro:

  • la produttività del lavoro nell'UE è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso trimestre del 2016. La più forte crescita si è registrata in Lettonia, Lituania, Polonia e Romania (del 3% o superiore rispetto all'anno precedente);
  • la situazione finanziaria delle famiglie dell'UE ha continuato a migliorare con un tasso di crescita di circa l'1,5% rispetto all'anno precedente, dovuto principalmente a un aumento del reddito da lavoro. In quasi tutti gli Stati membri si è registrato un aumento del reddito familiare fatta eccezione per Croazia, Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Paesi Bassi ove il reddito disponibile lordo delle famiglie si è attestato a un livello inferiore a quello del 2008;
  • la domanda di lavoro e il deficit di manodopera hanno continuato ad aumentare. Nel terzo trimestre del 2017 il tasso generale dei posti di lavoro vacanti nella UE ha raggiunto il 2% ed è stato superiore nel settore dei servizi rispetto a quello dell'industria e delle costruzioni; le assunzioni sono riprese (crescita del 3,7% nell'anno precedente al secondo trimestre del 20179; l'indice di cessazione dei rapporti di lavoro è diminuito  fino a raggiungere livelli ben al di sotto di quelli precedenti alla crisi, mentre l'indice degli avviamenti al lavoro ha registrato un'accelerazione della ripresa negli ultimi trimestri e si è avvicinato al suo valore precedente alla crisi.

Forte di questa dinamica di crescita economica e al fine di capitalizzarne le potenzialità, la Commissione europea ribadisce il proprio impegno nel dare  piena attuazione alle priorità e ai diritti fondanti del pilastro europeo dei diritti sociali  attraverso lo sviluppo di azioni concrete tese a  sostenere il buon funzionamento e l'equità dei mercati del lavoro e dei sistemi di protezione sociale e attraverso il raccordo con il Semestre europeo. Nell’ambito di quest’ultimo il progetto di relazione comune sull'occupazione comprende il nuovo quadro di valutazione della situazione sociale al fine di monitorare le prestazioni nei principali ambiti oggetto del pilastro.