Lo scorso 14 aprile, la Commissione europea ha presentato la nuova strategia per il contrasto al traffico degli esseri umani (2021 – 2025). Il programma sarà incentrato sulla prevenzione del crimine, l’arresto dei trafficanti e la protezione delle vittime. Ancor oggi, le vittime sono principalmente donne e ragazze, oggetto di tratta a fini di sfruttamento sessuale. Poiché la tratta di esseri umani è spesso in mano a gruppi della criminalità organizzata, la strategia per combatterla è strettamente collegata alla strategia dell'UE per la lotta alla criminalità organizzata. La protezione della società dalla criminalità organizzata, anche per quanto riguarda la lotta contro la tratta di esseri umani, costituisce una priorità della strategia dell'UE per l'Unione della sicurezza.
Infatti, all’interno della sola Unione europea, tra il 2017 e il 2018 si sono registrate più di 14.000 vittime del traffico di esseri umani. Nel mondo si stima che nell’ultimo anno i profitti siano stati di ben 29,4 miliardi di euro. La nuova strategia definisce le misure che consentiranno all'UE e ai suoi Stati membri di continuare a rafforzare la loro risposta. Essa si fonda sul quadro giuridico e politico globale dell'UE in vigore per affrontare la tratta di esseri umani, precedentemente sancito nella direttiva anti-tratta. La Commissione continuerà a sostenere gli Stati membri nell'attuazione della direttiva e proporrà revisioni per garantirne l'idoneità allo scopo.
La strategia si concentrerà sui seguenti aspetti:
- Riduzione della domanda che favorisce la tratta di esseri umani: la Commissione valuterà la possibilità di stabilire norme minime dell'UE per qualificare come reato l'utilizzo dei servizi derivanti dallo sfruttamento delle vittime della tratta e avvierà, insieme alle autorità nazionali e alle organizzazioni della società civile, una campagna di prevenzione. Verrà valutata la possibilità di rafforzare la direttiva sulle sanzioni nei confronti dei datori di lavoro e si proporrà una legislazione sul governo societario per chiarire le responsabilità delle imprese e contribuirà a prevenire il lavoro forzato.
- Smantellamento del modello commerciale dei trafficanti, online e offline: si avvierà un dialogo con le imprese di Internet e le imprese tecnologiche per ridurre l'utilizzo delle piattaforme online per il reclutamento e lo sfruttamento delle vittime. Verrà incoraggiata la formazione sistematica delle autorità di contrasto e degli operatori giudiziari in materia di individuazione e lotta contro la tratta di esseri umani.
- Protezione, sostegno ed emancipazione delle vittime, con particolare attenzione alle donne e ai bambini: la strategia mira a migliorare l'identificazione precoce delle vittime e la loro segnalazione ai fini di un'ulteriore assistenza e protezione, a rafforzare i programmi di emancipazione delle vittime e ad agevolare il reinserimento. Verrà finanziata una formazione specifica di genere e attenta ai minori per aiutare la polizia, gli assistenti sociali, le guardie di frontiera o il personale sanitario a individuare le vittime.
- Promozione della cooperazione internazionale: la metà delle vittime identificate nell'UE è costituita da cittadini di paesi terzi, la cooperazione con i partner internazionali è fondamentale per affrontare la tratta di esseri umani. L'UE contribuirà a combattere la tratta di esseri umani nei paesi di origine e di transito, anche attraverso dialoghi specifici in materia di diritti umani e sicurezza, una cooperazione rafforzata con il Consiglio d'Europa e una comunicazione, un'azione e uno scambio di informazioni regolari e mirati con le delegazioni dell'UE nei paesi partner. Il prossimo piano d'azione contro il traffico di migranti contribuirà a smantellare le attività dei trafficanti nel trasferimento delle vittime a fini di sfruttamento in Europa.
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