Lo scorso 15 giugno la Commissione Europea ha avviato la seconda fase di una consultazione delle parti sociali europee sulla questione di come migliorare le condizioni di lavoro delle persone che lavorano tramite piattaforme di lavoro digitali.
La prima fase della consultazione, svoltasi tra il 24 febbraio e il 7 aprile 2021, ha ricevuto le rispsote di ben 14 parti sociali europee. Sulla base di quanto è emerso, la Commissione ha concluso che è necessario avviare una seconda consultazione al fine di garantire le norme del lavoro e i diritti fondamentali alle persone che lavorano tramite le piattaforme digitali. Tale settore, infatti, è divenuto fondamentale durante i due anni di pandemia che sono coincisi con lo sviluppo di numerose piattaforme europee.
Attraverso il programma di lavoro del 2021, la Commissione Europea ha annunciato un'iniziativa legislativa con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro dei lavoratori delle piattaforme digitali entro la fine dell’anno. Oggi, i lavoratori delle piattaforme digitali costituiscono il cuore di uno dei settori primari dell’Unione e in netta crescita.
L’attuale dimensione dell’economia del settore è di circa 14 miliardi di euro, a fronte dei 3 miliardi del 2016, un valore quintuplicato in circa cinque anni. Le piattaforme hanno crato posti di lavoro e hanno fornito un reddito non trascurabile alle persone ma, ad oggi, si tratta di un lavoro precario che non soddisfa i requisiti minimi della previdenza sociale. Uno dei principali problemi riguarda lo status occupazionale di cui godono i lavoratori a cui fanno seguito le decisioni imposte da algoritmi a cui devono sottostare e il limitato accesso ad organi di rappresentanza.
La seconda consultazione si rene quindi necessaria al fine di raccogliere il punto di vista delle parti sociali su come garantire condizioni di lavoro dignitose ai lavoratori delle piattaforme e come promuovere una loro crescita sostenibile europea. Le parti sociali saranno consultate in relazione ai seguenti ambiti:
- facilitare la classificazione dello status occupazionale e l'accesso ai diritti del lavoro e di previdenza sociale;
- migliorare l'informazione, la consultazione e i mezzi di ricorso, in particolare per quanto riguarda l'uso della gestione algoritmica nel lavoro tramite piattaforma digitale
- chiarire quali sono le norme applicabili a tutte le persone che lavorano tramite piattaforme digitali operanti a livello transfrontaliero;
- rafforzare l'applicazione delle norme, la rappresentanza collettiva e il dialogo sociale.
Il termine ultimo per rispondere alla consultazione pubblica è fissato per il 15 settembre 2021.
Questa seconda fase della consultazione sarà seguita da negoziati tra le parti sociali al fine di concludere un accordo a norma dell'articolo 155 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE) o dalla presentazione di una proposta da parte della Commissione europea entro la fine del 2021.
Per ulteriori informazioni è disponibile il portale della Commissione Europea.