L’Unione Europa ha compiuto un grande passo in avanti per far fronte al fenomeno dei senzatetto nell'UE. Lo scorso 21 giugno si è infatti tenuta a Lisbona la conferenza di lancio della piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora.
La piattaforma è stata inaugurata dalla Commissione europea e da FEANTSA (Federazione europea delle associazioni nazionali che si occupano dei senzatetto), dai ministri nazionali e dai rappresentanti delle istituzioni dell'UE e delle organizzazioni della società civile. L’accordo, noto come "Dichiarazione di Lisbona sulla piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora” ha come obiettivo la stimolazione del dialogo, la facilitazione dell'apprendimento reciproco, il miglioramento della raccolta di dati e il rafforzamento della cooperazione tra tutti i soggetti coinvolti nel contrasto al fenomeno.
Tale piattaforma si inserisce all’interno dei 20 principi e diritti fondamentali europei per assicurare l'equità e il buon funzionamento dei mercati del lavoro e dei sistemi previdenziali nel XXI secolo. Tra questi, più specificamente, il principio 19 "Alloggi e assistenza per i senzatetto", riguarda questioni come l'accesso agli alloggi sociali, assistenza e protezione contro lo sgombero forzato e alloggi e servizi adeguati per i senzatetto al fine di promuoverne l'inclusione sociale.
I leader europei si sono così impegnati a "ridurre le disuguaglianze, a difendere salari equi, a combattere l'esclusione sociale e la povertà, perseguendo l'obiettivo di lottare contro la povertà infantile e di far fronte ai rischi di esclusione cui sono esposti i gruppi sociali particolarmente vulnerabili, quali i disoccupati di lunga durata, gli anziani, le persone con disabilità e le persone senza fissa dimora". Per farlo, tutti i paesi europei dovranno sviluppare politiche pubbliche in grado di contrastare le forme di discriminazione e promuovano le pari opportunità per tutti, con particolare attenzione per i minori a rischio di povertà, gli anziani, le persone con disabilità, le persone provenienti da un contesto migratorio, le categorie svantaggiate, le minoranze e i senzatetto.
Tali progetti saranno finanziati dal Fondo sociale europeo Plus (FSE+), con una dotazione di 99,3 miliardi di euro per il periodo 2021-2027. Tutti gli Stati membri dell'UE investiranno almeno il 25 % delle loro risorse FSE+ a favore dell'inclusione sociale e almeno il 3 % per affrontare la deprivazione materiale.
La piattaforma offre l'opportunità di dialogare e lavorare assieme agli attori locali, compresi i comuni e i fornitori di servizi. Con la dichiarazione sono stati concordati i seguenti obiettivi:
- nessuno deve dormire per strada per mancanza di alloggi di emergenza accessibili, sicuri e adeguati;
- nessuno deve vivere in un alloggio di emergenza o provvisorio oltre il tempo necessario per passare a una soluzione abitativa permanente;
- nessuno deve lasciare un'istituzione (ad es.: carcere, ospedale, struttura di accoglienza) senza che gli sia offerto un alloggio adeguato;
- lo sfratto va evitato il più possibile, e nessuno deve subirlo senza essere aiutato, laddove necessario, a trovare una soluzione abitativa adeguata;
- nessuno deve essere discriminato a motivo della sua condizione di senzatetto.
Durante la conferenza è stato assegnato il premio “Una casa per tutti” 2021 a tre progetti degli Stati membri dell'UE che hanno beneficiato di finanziamenti del Fondo sociale europeo (FSE) e del Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD). L'obiettivo era sensibilizzare in merito alle opportunità offerte dal nuovo quadro finanziario pluriennale per affrontare efficacemente il problema dei senzatetto.
Il primo premio è stato assegnato al progetto ceco "Housing First" che comprende un'ampia gamma di servizi e attività. Si è classificato secondo il progetto portoghese "É Uma Mesa", che promuove l'integrazione sociale dei senzatetto fornendo loro formazione, referenze per il lavoro e occupazione mentre l’Italia si è classificata terza con il progetto "Housing First" di Trieste.
Per maggiori informazioni consultare il portale della Commissione Europea.