Indice DESI 2022: l'Italia si conferma in crescita attestandosi al 18esimo posto in Europa

Pubblicato l'indice annuale di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) 2022. L'Italia si conferma in crescita, pur occupando ancora il 18esimo posto nell'Unione con un punteggio di 49,3 rispetto alla media di 52,3.

La Commissione europea ha pubblicato i risultati dell'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) 2022, che registra i progressi compiuti negli Stati membri dell'UE in ambito digitale.
L'indice annuale di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) misura, in base ai dati Eurostat e a studi e metodi di raccolta specializzati, i progressi compiuti dagli Stati membri dell'UE per realizzare un'economia e una società digitali.
Secondo quanto emerso dallo studio, durante la pandemia di COVID-19, gli Stati membri hanno accelerato verso una maggiore digitalizzazione ma vi sono ancora evidenti lacune in termini di competenze digitali, digitalizzazione delle PMI e diffusione di reti 5G avanzate. Al fine di colmare tali mancanze, l’Unione ha realizzato il dispositivo per la ripresa e la resilienza che, con un finanziamento di 127 miliardi di euro intende realizzare riforme e investimenti nel settore digitale. Gli Stati membri hanno destinato in media il 26% della dotazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza alla trasformazione digitale, superando la soglia obbligatoria del 20%.
I risultati del report mostrano che, sebbene la maggior parte degli Stati membri stia avanzando nella trasformazione digitale, le imprese stentano tuttora ad adottare tecnologie digitali fondamentali, come l'intelligenza artificiale (IA) e i big data.
La proposta della Commissione sul percorso per il decennio digitaleconcordata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'UE, faciliterà una collaborazione più stretta tra gli Stati membri e l'UE per progredire in tutte le dimensioni contemplate dal DESI. La proposta fornisce un quadro per permettere agli Stati membri di assumere impegni congiunti e di istituire progetti multinazionali che ne accresceranno la forza collettiva e la resilienza nel contesto mondiale.
I paesi che hanno fatto registrare i risultati migliori sono stati Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia che, comunque, presentano lacune in settori chiave come la diffusione di tecnologie digitali avanzate quali l'Intelligenza artificiale e i big data e la diffusa carenza di personale qualificato.
Analizzando gli stati, si evince che il livello di digitalizzazione dell'UE continua a migliorare specie osservando gli stati partiti da livelli più bassi. Tra questi, in particolare, vi è l'Italia che ha migliorato notevolmente il proprio punteggio DESI negli ultimi 5 anni.
L’Italia, infatti, oggi si attesta al 18esimo posto in Europa, con un punteggio di 49,3 a fronte di una media europea di 52,3. La crescita italiana è fondamentale per lo sviluppo dell’intera Unione essendo la terza economia del continente. Per tale motivo, sarà necessario investire sul capitale umano che, ad oggi, è la maggiore mancanza italiana nei parametri indicati dal DESI. L’obiettivo è quindi quello di investire sulla formazione e sulla digitalizzazione dei servizi.
Nello specifico, il Consiglio europeo ha suggerito di:

  • promuovere la digitalizzazione delle scuole ("Scuola 4.0") e migliorare la formazione professionale (la riforma del sistema di formazione professionale terziaria "ITS");
  • potenziare il sistema dei centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, che potrebbe estendersi a settori quali la simulazione avanzata e i big data, la quantistica, l'industria 4.0 o l'intelligenza artificiale;
  • accelerare la modernizzazione della pubblica amministrazione, con il completamento dell'infrastruttura cloud nazionale (Polo Strategico Nazionale) nonché della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, e con l'attuazione di misure volte a rafforzare la sicurezza informatica, già avviate con l'istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale nel 2021.

Ad oggi, solo il 54% degli europei di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno competenze digitali di base: l'obiettivo del decennio digitale è di arrivare almeno all'80% entro il 2030.
Per quanto riguarda l'adozione di tecnologie chiave, durante la pandemia di COVID-19 le imprese hanno promosso l'uso di soluzioni digitali come l'uso del cloud. Tuttavia l'utilizzo dell'IA e dei big data da parte delle imprese si attesta, rispettivamente, solo all'8% e al 14% (a fronte dell'obiettivo del 75% entro il 2030).
Inoltre, la connettività Gigabit che collega gli edifici con fibra ottica ha raggiunto il 50% dei nuclei familiari, portando al 70% la copertura globale della rete fissa ad altissima capacità (a fronte dell'obiettivo del 100% entro il 2030). Anche la copertura del 5G è aumentata lo scorso anno, raggiungendo il 66% delle zone popolate dell'UE.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale dedicato. Inoltre, è disponibile una pagina "Domande e Risposte". 
Il documento DESI riassuntivo dell'Italia è disponibile qui