La Commissione europea ha pubblicato i risultati dell'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) 2022, che registra i progressi compiuti negli Stati membri dell'UE in ambito digitale.
L'indice annuale di digitalizzazione dell'economia e della società (DESI) misura, in base ai dati Eurostat e a studi e metodi di raccolta specializzati, i progressi compiuti dagli Stati membri dell'UE per realizzare un'economia e una società digitali.
Secondo quanto emerso dallo studio, durante la pandemia di COVID-19, gli Stati membri hanno accelerato verso una maggiore digitalizzazione ma vi sono ancora evidenti lacune in termini di competenze digitali, digitalizzazione delle PMI e diffusione di reti 5G avanzate. Al fine di colmare tali mancanze, l’Unione ha realizzato il dispositivo per la ripresa e la resilienza che, con un finanziamento di 127 miliardi di euro intende realizzare riforme e investimenti nel settore digitale. Gli Stati membri hanno destinato in media il 26% della dotazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza alla trasformazione digitale, superando la soglia obbligatoria del 20%.
I risultati del report mostrano che, sebbene la maggior parte degli Stati membri stia avanzando nella trasformazione digitale, le imprese stentano tuttora ad adottare tecnologie digitali fondamentali, come l'intelligenza artificiale (IA) e i big data.
La proposta della Commissione sul percorso per il decennio digitale, concordata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'UE, faciliterà una collaborazione più stretta tra gli Stati membri e l'UE per progredire in tutte le dimensioni contemplate dal DESI. La proposta fornisce un quadro per permettere agli Stati membri di assumere impegni congiunti e di istituire progetti multinazionali che ne accresceranno la forza collettiva e la resilienza nel contesto mondiale.
I paesi che hanno fatto registrare i risultati migliori sono stati Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia che, comunque, presentano lacune in settori chiave come la diffusione di tecnologie digitali avanzate quali l'Intelligenza artificiale e i big data e la diffusa carenza di personale qualificato.
Analizzando gli stati, si evince che il livello di digitalizzazione dell'UE continua a migliorare specie osservando gli stati partiti da livelli più bassi. Tra questi, in particolare, vi è l'Italia che ha migliorato notevolmente il proprio punteggio DESI negli ultimi 5 anni.
L’Italia, infatti, oggi si attesta al 18esimo posto in Europa, con un punteggio di 49,3 a fronte di una media europea di 52,3. La crescita italiana è fondamentale per lo sviluppo dell’intera Unione essendo la terza economia del continente. Per tale motivo, sarà necessario investire sul capitale umano che, ad oggi, è la maggiore mancanza italiana nei parametri indicati dal DESI. L’obiettivo è quindi quello di investire sulla formazione e sulla digitalizzazione dei servizi.
Nello specifico, il Consiglio europeo ha suggerito di:
- promuovere la digitalizzazione delle scuole ("Scuola 4.0") e migliorare la formazione professionale (la riforma del sistema di formazione professionale terziaria "ITS");
- potenziare il sistema dei centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, che potrebbe estendersi a settori quali la simulazione avanzata e i big data, la quantistica, l'industria 4.0 o l'intelligenza artificiale;
- accelerare la modernizzazione della pubblica amministrazione, con il completamento dell'infrastruttura cloud nazionale (Polo Strategico Nazionale) nonché della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, e con l'attuazione di misure volte a rafforzare la sicurezza informatica, già avviate con l'istituzione dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale nel 2021.
Ad oggi, solo il 54% degli europei di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede almeno competenze digitali di base: l'obiettivo del decennio digitale è di arrivare almeno all'80% entro il 2030.
Per quanto riguarda l'adozione di tecnologie chiave, durante la pandemia di COVID-19 le imprese hanno promosso l'uso di soluzioni digitali come l'uso del cloud. Tuttavia l'utilizzo dell'IA e dei big data da parte delle imprese si attesta, rispettivamente, solo all'8% e al 14% (a fronte dell'obiettivo del 75% entro il 2030).
Inoltre, la connettività Gigabit che collega gli edifici con fibra ottica ha raggiunto il 50% dei nuclei familiari, portando al 70% la copertura globale della rete fissa ad altissima capacità (a fronte dell'obiettivo del 100% entro il 2030). Anche la copertura del 5G è aumentata lo scorso anno, raggiungendo il 66% delle zone popolate dell'UE.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul portale dedicato. Inoltre, è disponibile una pagina "Domande e Risposte".
Il documento DESI riassuntivo dell'Italia è disponibile qui.