Lo studio "Funding of Education in Europe 2000-2012: The Impact of the Economic Crisis" analizza i finanziamenti destinati a tutti i livelli dell'istruzione, dal pre-primario al terziario, in 35 sistemi educativi nazionali e regionali europei.
Il documento esamina in particolare:
- il contesto economico
- la spesa pubblica e l'evoluzione dei bilanci nazionali nel campo dell'istruzione
- le tendenze per quanto concerne il finanziamento del personale (stipendi e indennità)
- i bilanci nazionali per le infrastrutture educative e i sistemi di sostegno
- le più recenti tendenze in tema di finanziamento e i cambiamenti intervenuti nelle politiche nazionali per quanto concerne il sostegno finanziario ai discenti.
Dal'analisi risulta che l'investimento nell'istruzione si è ridotto in otto dei venticinque Stati membri esaminati. Tagli superiori al 5% sono stati apportati in Grecia, Ungheria, Italia, Lituania e Portogallo, mentre in Estonia, Polonia, Spagna e Regno Unito (Scozia) si è registrato un calo dall'1 al 5%. Cinque Stati membri però hanno aumentato la loro spesa per l'istruzione di più dell'1%: Austria, Danimarca, Lussemburgo, Malta e Svezia, e anche la regione germanofona del Belgio.
Emerge inoltre che, nel 2011 e 2012, gli stipendi e le indennità degli insegnanti sono stati ridotti o congelati in 11 Paesi (Bulgaria, Croazia, Estonia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Portogallo e Spagna). La retribuzione degli insegnanti incide per più del 70% sui bilanci dell'istruzione.