Facebook modifica le proprie condizioni d'uso grazie alla Commissione europea e alle autorità di tutela dei consumatori

Su richiesta della Commissione europea e delle autorità di tutela dei consumatori, il 9 aprile 2019 Facebook ha modificato le proprie condizioni d'uso e ha chiarito come vengono utilizzati i dati dei consumatori che ora spiegano chiaramente in che modo la società utilizza i dati dei propri utenti per sviluppare attività di profilazione e fornire pubblicità mirate a finanziare la propria impresa.

 

Le nuove condizioni precisano quali servizi venduti da Facebook a terzi utilizzano i dati degli utenti, in che modo i consumatori possono chiudere il loro account e quali sono i motivi per disabilitare un account. Questi sviluppi sono il risultato di una serie di scambi volti a ottenere che le informazioni sul modello aziendale di Facebook siano pienamente accessibili agli utenti in un linguaggio semplice e comprensibile.

 

Questo risultato è stato ottenuto in seguito allo scandalo di Cambridge Analytica e per dar seguito all'indagine del 2018 sulle piattaforme dei social media. La Commissione europea e le autorità nazionali di tutela dei consumatori hanno chiesto a Facebook di rendere disponibili per i consumatori informazioni chiare sulle modalità di finanziamento del social network e sugli introiti derivanti dall'utilizzo dei dati dei consumatori. Hanno inoltre chiesto alla piattaforma di allineare le rimanenti condizioni d'uso alla normativa dell'UE sulla tutela dei consumatori.

 

Di conseguenza, Facebook introdurrà nelle condizioni d'uso un nuovo testo in cui spiega che non addebita agli utenti i propri servizi ma dà per scontato il loro consenso alla condivisione dei loro dati e alla possibilità di ricevere pubblicità commerciali. Le condizioni d'uso di Facebook ora spiegheranno chiaramente che il modello aziendale della società si basa sulla vendita di servizi pubblicitari mirati agli operatori commerciali utilizzando i dati ricavati dai profili degli utenti. 

 

Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa della Commissione pubblicato su RAPID.

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