Il rischio di disinformazione e di interferenze potenzialmente derivanti dalla violazione dei dati e da attacchi informatici sono gli elementi che più preoccupano i cittadini europei in vista delle elezioni europee del prossimo Maggio, secondo gli esiti di una recente indagine voluta dalla Commissione europea per indagare come i cittadini europei percepiscano il tema della democrazia e delle elezioni.
L’indagine è stata condotta attraverso interviste a 27.474 persone al loro domicilio in 28 Stati membri; ne è scaturito che:
- il 61% teme che le elezioni possano essere manipolate tramite attacchi informatici;
- il 59% teme che le elezioni possano essere influenzate da soggetti stranieri e gruppi criminali;
- il 67% teme che i dati personali lasciati on-line possano essere usati per orientare i messaggi politici che si ricevono.
Rispetto alle elezioni del 2014 a cui ha votato il 42 % degli europei, per le elezioni 2019 ci si attende una partecipazione maggiore sulla base di alcuni fattori:
- il 43% degli intervistati vorrebbe ricevere maggiori informazioni sull'Unione europea e sul suo impatto sulla vita quotidiana;
- il 31% desidera che vi sia un maggior numero di candidati giovani.
La Commissione Juncker ha lavorato attivamente per avvicinare l'UE ai suoi cittadini: oltre un migliaio di dialoghi con i cittadini e le molteplici iniziative e campagne di sensibilizzazione, alcune delle quali specificamente rivolte ai giovani (EU Protects e EU and Me) sono le pietre miliari di questo impegno .
Nel mese di settembre la Commissione europea ha presentato una serie di misure concrete, basate su una maggiore trasparenza nella propaganda politica online e la possibilità di infliggere sanzioni per l'uso illecito di dati personali, per garantire che le elezioni del Parlamento europeo siano organizzate in modo libero, imparziale e sicuro. Ha inoltre istituito una rete europea di cooperazione elettorale, che si riunirà per la prima volta nel gennaio 2019 e per la quale ciascun Stato membro dovrà nominare un proprio rappresentante.
Anche in materia di disinformazione la Commissione sta adottando specifiche misure di contrasto, quale ad esempio codice di buone pratiche in materia di disinformazione, che contribuirà ad apportare maggiore trasparenza sulla propaganda politica online sponsorizzata e la redazione di un piano d'azione comune sulla disinformazione, ai fini di una risposta coordinata a livello dell'Unione e degli Stati membri a questa minaccia.
La maggioranza dei cittadini intervistati da Eurobarometro (74- 81%) accanto a queste preoccupazioni ha tuttavia manifestato consenso per le misure necessarie a contrastare queste minacce:
- maggiore trasparenza nelle piattaforme dei media sociali on-line, anche con una chiara indicazione del soggetto a monte della propaganda on-line;
- pari possibilità a tutti i partiti politici di accesso ai servizi on-line per aggiudicarsi l'attenzione degli elettori;
- diritto di replica ai candidati o ai partiti politici sui media sociali;
- silenzio elettorale on-line così come già avviene per i media tradizionali.
Per essere cittadini informati e più consapevoli e far ascoltare la nostra voce in Europa è importante stavoltavoto.eu