Coronavirus: per un'Europa pronta alla crescente minaccia delle varianti del coronavirus

Il 17 febbraio 2021 la Commissione europea ha proposto il piano europeo di preparazione alla difesa biologica contro le varianti del COVID-19, denominato “HERA Incubator”. L’insieme di azioni del piano serviranno a rispondere alla crescente minaccia rappresentata dalle varianti del coronavirus.

Con il nuovo piano europeo di preparazione alla difesa biologica contro le varianti della COVID-19, denominato "HERA Incubator", l’Unione Europea avvierà una collaborazione con ricercatori, aziende di biotecnologie, produttori e autorità pubbliche nell'UE e a livello mondiale per individuare le nuove varianti, incentivare lo sviluppo di vaccini adattati e nuovi, accelerarne il processo di approvazione e aumentare la capacità produttiva. Lo HERA Incubator fungerà anche da modello per la preparazione a lungo termine dell'UE alle emergenze sanitarie.
Le misure chiave sono pensate per agire in tre direzioni: migliorare la preparazione, sviluppare vaccini per le varianti e aumentare la produzione industriale.
L'insieme di queste azioni andranno a integrare la cooperazione globale nell'ambito dell'Organizzazione mondiale della sanità e altre iniziative di scala mondiale in tema di vaccini, oltre a preparare il terreno all'Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA). Sulla scorta delle azioni varate oggi, l'HERA costituirà infatti una struttura permanente per la modellizzazione dei rischi, la sorveglianza globale, i trasferimenti di tecnologia, la capacità produttiva, la mappatura dei rischi della catena di approvvigionamento, la flessibilità della capacità produttiva e la ricerca e lo sviluppo di vaccini e medicinali.
Di seguito una descrizione dei punti principali:

  1. Individuazione, analisi e valutazione delle varianti
    • Sviluppare test specializzati per le nuove varianti e sostenere il sequenziamento del genoma negli Stati membri con finanziamenti dell'UE per almeno 75 milioni di euro.
    • Raggiungere l'obiettivo del 5% di test positivi con genoma sequenziato per contribuire a individuare le varianti, monitorarne la diffusione nella popolazione e vagliarne le conseguenze sulla trasmissibilità del virus.
    • Intensificare la ricerca e lo scambio di dati sulle varianti con finanziamenti per 150 milioni di euro.
    • Lanciare la rete per la sperimentazione clinica sulla COVID-19 "VACCELERATE", di cui fanno parte 16 Stati membri dell'UE e cinque paesi associati, tra cui la Svizzera e Israele, per lo scambio dei dati e la progressiva inclusione di bambini e giovani nelle sperimentazioni cliniche.
  2. Velocizzazione delle procedure di approvazione dei vaccini adattati: sul modello del vaccino antinfluenzale annuale, l'UE metterà a punto un meccanismo di approvazione accelerata dei vaccini COVID-19 adattati operando come indicato qui di seguito.
    • Adeguando il quadro normativo, ad esempio modificando la procedura di regolamentazione di modo che un vaccino adattato possa essere approvato a partire da una serie limitata di dati aggiuntivi presentati all'EMA in modo continuativo.
    • Fornendo orientamenti sugli obblighi in materia di dati previsti per gli sviluppatori dall'Agenzia europea per i medicinali, così che le norme applicabili per le varianti siano note in anticipo.
    • Agevolando la certificazione dei siti produttivi nuovi o riconvertiti con il coinvolgimento tempestivo delle autorità di regolamentazione.
    • Valutando la possibilità di istituire una nuova categoria di autorizzazione di emergenza dei vaccini a livello di UE, con la responsabilità condivisa tra gli Stati membri.
  1. Aumento della produzione dei vaccini contro la COVID-19. Misure previste dall'UE.
    • Aggiornare gli accordi preliminari di acquisto o stipularne di nuovi per sostenere lo sviluppo di vaccini nuovi e adattati attraverso finanziamenti dell'UE, sulla base di un piano dettagliato e credibile che dimostri la capacità di produrre vaccini nell'UE secondo tempistiche affidabili, ferma restando la possibilità per l'Unione di ricorrere a fonti extra-UE in caso di necessità, purché soddisfino le norme di sicurezza dell'UE.
    • Collaborare strettamente con i produttori per contribuire a monitorare le catene di approvvigionamento e ad affrontare le strozzature della produzione.
    • Sostenere la produzione di vaccini aggiuntivi per le nuove varianti.
    • Sviluppare un meccanismo specifico per il rilascio delle licenze, su base volontaria, per facilitare il trasferimento di tecnologia.
    • Sostenere la cooperazione tra imprese.
    • Garantire la capacità produttiva dell'UE con il progetto "EU FAB".

Contesto
Grazie alla strategia dell'UE sui vaccini che ha permesso di accedere a 2,6 miliardi di dosi nell'ambito del più ampio portafoglio mondiale di vaccini sicuri contro la COVID-19, in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea sono cominciate le vaccinazioni.
La produzione industriale di vaccini continua a presentare numerose sfide, che necessitano di una rinnovata capacità di cooperazione pubblico-privato più stretta, integrata e strategica con l'industria. Per rispondere a queste sfide la Commissione ha istituito una task force per l'aumento della produzione industriale di vaccini contro la COVID-19, per individuare le problematiche e contribuire a rispondervi in tempo reale. Tra le numerose sfide, la comparsa e il moltiplicarsi delle nuove varianti di coronavirus è uno dei principali temi di cui si è sta occupando la task-force.
Maggiori informazioni al seguente link.