La Commissione europea ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie C 096I del 24 marzo 2020, la comunicazione sull’attuazione delle corsie verdi («green lanes») previste dagli orientamenti relativi alle misure per la gestione delle frontiere destinate a tutelare la salute e garantire la disponibilità di beni e servizi essenziali. Si tratta di informazioni pratiche sulle modalità di attuazione dei suoi orientamenti per la gestione delle frontiere, al fine di salvaguardare la circolazione delle merci attraverso l'UE durante l'emergenza Covid-19.
Tutti gli Stati membri sono tenuti a designare tempestivamente i pertinenti punti di valico delle frontiere interne della rete transeuropea di trasporto (TEN-T) come valichi di frontiera "di tipo preferenziale" che saranno aperti a tutti i veicoli adibiti al trasporto merci, indipendentemente dalle merci trasportate. L'attraversamento delle frontiere, compresi gli eventuali controlli e screening sanitari, non dovrebbe richiedere più di 15 minuti.
Gli orientamenti per la gestione delle frontiere prevedono essenzialmente tre tipi di intervento:
- Nei valichi di frontiera di tipo preferenziale, le procedure vanno ridotte al minimo strettamente necessario. Controlli e screening devono essere effettuati senza che i conducenti debbano abbandonare il proprio veicolo, e i conducenti stessi devono essere sottoposti solo a controlli minimi. Veicoli per il trasporto merci e conducenti non devono in alcun caso subire discriminazioni, indipendentemente dalla loro origine e destinazione, dalla nazionalità del conducente o dal paese di immatricolazione del veicolo. Alla luce della situazione attuale, gli Stati membri sono inoltre esortati a sospendere temporaneamente tutte le restrizioni di accesso alla rete stradale attualmente vigenti nel loro territorio, come quelle durante il fine settimana o la notte e i divieti settoriali. La Commissione incoraggia gli Stati membri a predisporre corridoi di transito sicuro per consentire ai conducenti privati e ai loro passeggeri, ad esempio i lavoratori del settore sanitario e dei trasporti, come pure ai cittadini dell'UE che tornano nei rispettivi paesi d'origine, di qualunque nazionalità essi siano, di attraversare direttamente il paese in via prioritaria e in ogni direzione necessaria lungo la rete TEN-T. La condizione da rispettare è quella di attenersi scrupolosamente al percorso designato e di effettuare le pause minime necessarie. Gli Stati membri devono garantire il funzionamento di almeno un aeroporto per consentire i voli di rimpatrio e di soccorso internazionale.
- Cooperazione rafforzata tra gli Stati membri dell'UE e con i paesi terzi: in seguito alla videoconferenza del 18 marzo tra i ministri dei trasporti dell'UE, la Commissione ha istituito una rete di punti di contatto nazionali e una piattaforma per fornire informazioni sulle misure di trasporto nazionali adottate dagli Stati membri in risposta al coronavirus. I punti di contatto nazionali fungeranno da supporto al funzionamento efficace dei valichi di frontiera di tipo preferenziale. I paesi terzi limitrofi sono invitati a collaborare strettamente con questa rete per garantire il flusso delle merci in tutte le direzioni.
- Applicazione delle regole per i lavoratori del settore dei trasporti: per mantenere attivo il settore dei trasporti, la Commissione raccomanda agli Stati membri di intervenire per garantire la libera circolazione di tutti i lavoratori che partecipano al trasporto internazionale, indipendentemente dal modo di trasporto. Rgole quali le restrizioni di viaggio e la quarantena obbligatoria per i lavoratori del settore dei trasporti che non presentano sintomi devono essere sospese. Ad esempio gli Stati membri non devono esigere che i lavoratori dei trasporti rechino con sé un certificato medico per dimostrare di essere in buona salute. La sicurezza dei lavoratori del settore dei trasporti deve essere garantita con misure igieniche e operative rafforzate. La nota del 23 marzo della Commissione contiene un elenco completo delle raccomandazioni volte a proteggere i conducenti dal coronavirus. Anche i certificati di idoneità professionale riconosciuti a livello internazionale devono essere considerati sufficienti a dimostrare che un lavoratore è attivo nel settore dei trasporti internazionali. In mancanza di tali certificati (di cui non dispongono tutti i conducenti internazionali), deve essere accettata una lettera firmata dal datore di lavoro.
Tutti questi principi vanno applicati anche ai cittadini di paesi terzi, se svolgono un ruolo essenziale per garantire la libera circolazione delle merci all'interno dell'UE e da altri paesi.