La comunicazione sulla gestione dei rischi climatici in Europa fa seguito alla prima valutazione europea dei rischi climatici, una relazione scientifica a cura dell'Agenzia europea dell'ambiente. I due documenti rilevano che tutti i principali settori e le aree d'intervento strategiche sono esposti ai rischi legati al clima ed esplicitano quanto questi rischi siano gravi e immediati e quanto sia importante chiarire a chi spetta la responsabilità di affrontarli.
La Commissione con questa comunicazione propone una serie di azioni e indica in che modo intende collaborare con le altre istituzioni dell'UE, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, i cittadini e le imprese per mettere in pratica le azioni proposte.
Per aiutare l'Unione e i suoi Stati membri a gestire i rischi climatici, la comunicazione individua quattro assi d'intervento:
- rafforzare la governance: la Commissione esorta gli Stati membri a fornire maggiore chiarezza circa i rischi e le responsabilità, anche attraverso l’individuazione dei "titolari dei rischi", ovvero i soggetti cui spetta gestirli. La Commissione chiede una più stretta cooperazione a livello nazionale, regionale e locale per garantire la disponibilità di conoscenze e risorse laddove queste risultino più efficaci.;
- potenziare gli strumenti per responsabilizzare i titolari dei rischi: i decisori politici, le imprese e gli investitori devono comprendere meglio il nesso tra rischi climatici, investimenti e strategie di finanziamento a lungo termine. La Commissione si impegna a perfezionare gli strumenti esistenti per aiutare le autorità locali e regionali a prepararsi meglio grazie a dati solidi e attendibili. Insieme all'Agenzia europea dell'ambiente, darà inoltre accesso a dati, prodotti, applicazioni, indicatori e servizi chiave granulari e localizzati. Nel 2025 entrerà in funzione il servizio satellitare di avviso di emergenza (EWSS) di Galileo, che permetterà di allertare persone, imprese e autorità pubbliche anche quando i sistemi terrestri non rispondono.
- fare leva sulle politiche strutturali: per gestire i rischi climatici è possibile sfruttare con efficienza le politiche strutturali degli Stati membri, a tal fine sono stati individuati tre sono i filoni strategici: una migliore pianificazione territoriale negli Stati membri, l'integrazione dei rischi climatici nella pianificazione e nella manutenzione delle infrastrutture critiche e l'instaurazione di un collegamento tra i meccanismi di solidarietà a livello dell'UE (come il meccanismo unionale di protezione civile, il Fondo di solidarietà e gli investimenti strutturali della politica di coesione) e misure nazionali di resilienza appropriate. I sistemi e le risorse di protezione civile devono essere adeguati alle esigenze future, investendo nella gestione del rischio di catastrofi nell'UE e negli Stati membri, come pure in capacità di risposta e competenze che possano essere dispiegate rapidamente a livello transfrontaliero. Tutto ciò dovrebbe permettere di integrare appieno i rischi climatici nei processi di gestione del rischio di catastrofi;
- creare le giuste condizioni per i finanziamenti a favore della resilienza ai cambiamenti climatici: sarà essenziale mobilitare finanziamenti sufficienti, sia pubblici che privati, a favore della resilienza ai cambiamenti climatici. La Commissione è pronta a sostenere gli Stati membri negli sforzi tesi a migliorare la gestione dei fondi destinati ai rischi climatici e a renderla parte integrante dei processi di bilancio nazionali. Da un punto di vista settoriale, la Commissione avanza proposte concrete d'intervento in sei macroaree: ecosistemi naturali, acqua, salute, alimentazione, infrastrutture e ambiente edificato, economia. L'attuazione della legislazione UE in vigore è un presupposto importante per gestire con successo i rischi in molti di questi ambiti, e nella comunicazione sono delineate misure chiave.
La Commissione europea, continuerà, inoltre, a condividere esperienze, conoscenze e strumenti di gestione dei rischi climatici a livello internazionale e a includere questo aspetto nelle discussioni bilaterali e multilaterali.
Per maggiori informazioni
Sintesi della valutazione europea dei rischi climatici (EUCRA)
Relazione sulla prevenzione e la gestione del rischio di catastrofi in Europa
Domande e risposte
Scheda informativa