La Commissione Europea ha dato il via libera per la nascita di ITA

La Commissione Europea ha dichiarato "illegali" gli aiuti di stato italiani elargiti ad Alitalia e ha stabilito la netta separazione tra Alitalia e il nuovo vettore italiano "ITA".

Lo scorso 10 settembre, la Commissione europea ha stabilito che Italia Trasporto Aereo S.p.A. non sia il successore economico di Alitalia. Ciò comporta che la nuova società non è obbligata a rimborsare gli aiuti di stato illegali precedentemente ricevuti da Alitalia.
Inoltre, la Commissione europea ha anche stabilito che l’apporto di capitale fornito dallo stato italiano, pari a 1,35 miliardi, non sia definibile “aiuto di stato” in quanto in linea con le condizioni di mercato e, pertanto, in linea anche con le regole dell’UE.
Il nuovo vettore aereo italiano (ITA) ha rilevato parte dei beni di Alitalia e dei diritti ad essi connessi. Ciò è stato reso possibile dalla normativa UE sugli aiuti di stato che permette l’acquisizione dei beni di una società da parte di un’altra società qualora quest’ultima non sia responsabile degli aiuti ricevuti in passato dal venditore. Tale principio è stato definito come “Discontinuità economica”. La Commissione UE ha concluso che tale discontinuità esista e che Alitalia e ITA siano due società separate e differenti. Pertanto, ITA non dovrà restituire oltre 900 milioni di euro allo stato italiano.
In tal senso, l’Italia ha presentato un piano per continuare ad assicurare la discontinuità economica tra le due compagnie.

  1. Aviazione – ITA avrà un perimetro di attività ridotto, operando con meno della flotta di aerei di Alitalia e si concentrerà sulle sole rotte più redditizie. ITA potrà rilevare solo parzialmente le attività di handling e di manutenzione di Alitalia che verranno poi vendute in gare aperte, trasparenti, non discriminatorie e incondizionate.
  2. Marchio – il marchio Alitalia verrà venduto in una gara aperta a cui ITA potrà comunque partecipare.
  3. Programma - Il programma di fidelizzazione MilleMiglia di Alitalia sarà venduto in una gara aperta alla quale ITA non potrà partecipare. Questo per evitare trasferimenti diretti di clienti tra le due compagnie.
  4. Personale – ITA avrà una struttura ridotta sia in termini di flotta che di contratti di lavoro. Gli obblighi di servizio pubblico non saranno trasferiti ad ITA ma verranno assegnati sulla base di gare aperte.
  5. Beni – ITA pagherà i beni di Alitalia a prezzi di mercato e potrà farlo tramite gare o tramite acquisizione diretta.

Inoltre, il piano industriale di ITA dimostra che la società sarà una compagnia aerea redditizia, con una maggiore efficienza dei costi e sarà rivolta a una sempre maggiore digitalizzazione e verso la sostenibilità ambientale.
Sulla base di tali risultati, la Commissione ha stabilito la differenza tra i due soggetti Alitalia e ITA.
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