Il programma specifico sostiene le attività attinenti al programma "Capacità", promuovendo taluni aspetti fondamentali delle capacità europee nel campo della ricerca e dell’innovazione, ovvero:
- a) infrastrutture di ricerca: ottimizzare l’impiego e lo sviluppo delle migliori infrastrutture di ricerca esistenti in Europa, nonché favorire la creazione di nuove infrastrutture di ricerca di interesse paneuropeo in tutti i campi scientifici e tecnologici, necessarie alla comunità scientifica europea per rimanere all’avanguardia nel campo della ricerca e per permettere all’industria di potenziare la propria base del sapere e il proprio know how tecnologico.
- b) ricerca a favore delle piccole e medie imprese (PMI): rafforzare la capacità di innovazione delle PMI europee ed il loro contributo allo sviluppo di prodotti e mercati basati sulle nuove tecnologie, favorendo l’esternalizzazione della loro attività di ricerca, l’incremento del loro impegno di ricerca, l’estensione delle loro reti, la migliore valorizzazione dei risultati della ricerca e l’acquisizione di know how tecnologico, colmando il divario esistente tra ricerca e innovazione.
- c) regioni della conoscenza: rafforzare il potenziale di ricerca delle regioni europee, incoraggiando e finanziando in particolare lo sviluppo, in tutta l'Europa, di "aggregati di ricerca di portata regionale", che riuniscano università, centri di ricerca, imprese e autorità regionali.
- d) potenziale di ricerca: stimolare la realizzazione dell’intero potenziale di ricerca dell’Unione allargata, liberando e sviluppando l'eccellenza esistente o emergente nelle regioni inquadrate nell’obiettivo di convergenza dell'UE e delle regioni più periferiche, e contribuire a potenziare le capacità dei ricercatori di tali regioni di partecipare proficuamente alle attività di ricerca condotte a livello comunitario.
- e) scienza nella società: allo scopo di costruire una società europea della conoscenza aperta, efficace e democratica, l’obiettivo è incentivare l’integrazione armoniosa della ricerca scientifica e tecnologica e le relative politiche in materia di ricerca nel tessuto sociale europeo, incoraggiando la riflessione e il dibattito su scala europea sul tema della scienza e della tecnologia, nonché il loro rapporto con l'intero spettro della società e della cultura.
- f) sostegno per lo sviluppo coerente delle politiche di ricerca: accrescere l'efficacia e la coerenza delle politiche nazionali e comunitarie in materia di ricerca e la loro articolazione con altre politiche, migliorando l'impatto della ricerca pubblica e i suoi collegamenti con l'industria e rafforzando il sostegno pubblico e il suo effetto leva sugli investimenti da parte del settore privato.
- g) attività di cooperazione internazionale: per diventare competitiva e svolgere un ruolo di primo piano a livello mondiale, la Comunità europea deve sviluppare una politica internazionale vigorosa e coerente nel campo della scienza e della tecnologia. Le azioni internazionali realizzate a titolo dei diversi programmi nell'ambito del settimo programma quadro saranno attuate nel contesto di una strategia globale di cooperazione internazionale.
Tale politica internazionale deve perseguire tre obiettivi interdipendenti:
- favorire la competitività europea mediante partenariati strategici con paesi terzi in settori scientifici prestabiliti, invitando i migliori scienziati del terzo mondo a lavorare in Europa e a collaborare con l’Europa
- agevolare i contatti con i partner dei paesi terzi per favorire un migliore accesso alle ricerche condotte nel mondo
- affrontare problemi specifici che affliggono i paesi terzi, o di portata mondiale, sulla base del mutuo beneficio ed interesse.
Obiettivi scientifici e tecnologici
Grandi linee delle aree tematiche e delle attività
Questo programma specifico accrescerà le capacità di ricerca e innovazione in tutta l’Europa, assicurandone l'impiego ottimale. Tale obiettivo sarà raggiunto attraverso:
- l’impiego e lo sviluppo ottimale delle infrastrutture di ricerca;
- il rafforzamento del potenziale innovativo delle PMI e della loro capacità di fruire della ricerca;
- il sostegno allo sviluppo di aggregati di ricerca di portata regionale;
- la valorizzazione del potenziale di ricerca nelle regioni incluse nell’obiettivo di convergenza e nelle regioni ultraperiferiche dell’UE;
- l’avvicinamento tra scienza e società, affinché la scienza e la tecnologia si inseriscano armoniosamente nella società europea;
- il sostegno dello sviluppo coerente delle politiche di ricerca, e – azioni e misure a sostegno della cooperazione internazionale.
a) infrastrutture di ricerca
1.1. Infrastrutture di ricerca esistenti
Le azioni riguardanti le infrastrutture di ricerca saranno tese a potenziare le capacità e le prestazioni a livello europeo di specifiche infrastrutture di ricerca, nonché a sensibilizzare le comunità di utilizzatori alle possibilità offerte dalle infrastrutture di ricerca e ad incrementare il loro impegno per gli investimenti nella ricerca di alto livello. Le attività consistono nel favorire l’ottimizzazione delle infrastrutture di ricerca europee attraverso la "integrazione" delle capacità e degli sforzi che portano al più efficiente uso degli impianti, delle risorse e dei servizi in tutti i campi della scienza e della tecnologia e che promuovono l'accesso "transnazionale" alle infrastrutture esistenti.
1.1.1. Attività di integrazione
Le infrastrutture di ricerca di livello mondiale richiedono massicci investimenti a lungo termine di risorse (umane e finanziarie). Tali infrastrutture dovrebbero essere utilizzate e sfruttate su scala europea dalla più vasta collettività possibile di scienziati e di clienti industriali. Inoltre l’ottimizzazione ed il potenziamento delle capacità e del rendimento delle infrastrutture di ricerca a livello comunitario devono essere costantemente stimolati e migliorati per far fronte alle crescenti e nuove esigenze scientifiche. Il miglior modo per realizzare tale obiettivo è stimolare il loro impiego e sviluppo, nonché il loro ammodernamento, in un modo coordinato.
La Comunità dovrebbe contribuire alla realizzazione di tale obiettivo promuovendo le attività di integrazione. Esse assicureranno che i ricercatori europei, compresi i ricercatori dell'industria, anche delle PMI e delle regioni periferiche e ultraperiferiche, possano accedere alle migliori infrastrutture di ricerca per svolgere la loro ricerca sostenendo, se del caso, la fornitura integrata di infrastrutture relative ai servizi alla comunità di ricercatori a livello europeo e internazionale. Le attività di integrazione dovrebbero inoltre essere volte a migliorare l'impostazione, a livello europeo, del funzionamento delle infrastrutture di ricerca e a favorire il loro sviluppo comune in termini di capacità e rendimento.
1.1.2. Infrastrutture in rete basate su ICT
L’instaurazione di infrastrutture in rete (e-Infrastructures) offre servizi essenziali alle comunità di ricercatori, attraverso processi complessi ideati per consentire a comunità virtuali di attingere a risorse ICT (calcolo elettronico, connessione, strumentazione) distribuite. Il rafforzamento di una strategia europea ed il potenziamento delle attività ivi connesse-condotte a livello europeo in questo settore-possono contribuire in misura significativa ad accrescere il potenziale di ricerca europeo ed il suo sfruttamento, nonché a consolidare le infrastrutture in rete, quale chiave di volta dello Spazio europeo di ricerca, "precursore" dell’innovazione interdisciplinare e forza di propulsione del cambiamento del modo di esercitare la scienza. Potrebbe inoltre contribuire all’integrazione dei gruppi di ricerca delle regioni periferiche e ultraperiferiche. Le attività proposte per la sezione infrastruttura in rete, sulla base di inviti specifici a presentare proposte mirati, mireranno a favorire l’ulteriore sviluppo ed espansione di infrastrutture di comunicazione di elevata capacità e ad alta velocità (GÉANT) ed operanti con tecnologia Grid, nonché delle capacità di calcolo ad alta prestazione, ponendo l’accento sulla necessità di promuovere il potenziamento di strutture, distribuite e di prestigio mondiale, per il calcolo ad alta prestazione, la conservazione di dati e sistemi avanzati di visualizzazione. Le attività sono inoltre tese a promuovere il ricorso, laddove appropriato, a queste infrastrutture da parte delle comunità di utenti, ad accrescere la loro importanza a livello mondiale e ad aumentare il livello di fiducia di cui godono, sulla base dei risultati delle infrastrutture GÉANT e Grid e di norme aperte di interoperabilità. Occorrerà inoltre coordinare il sostegno alle biblioteche ed agli archivi digitali, ai centri di
immagazzinamento di dati, alla conservazione e all’accesso nel lungo termine di dati digitali e alla necessaria aggregazione a livello europeo delle risorse, per allestire centri di collezione (repositories) di dati digitali per la comunità scientifica e le future generazioni di scienziati. Nell’ambito delle attività si affronteranno gli aspetti concernenti la maggiore fiducia nello strato di dati delle infrastrutture in rete e il potenziamento della loro sicurezza. Le attività proposte saranno inoltre finalizzate a preconizzare e ad integrare le nuove esigenze e soluzioni, al fine di favorire l’individuazione di banchi di prova su ampia scala per la sperimentazione di nuove tecnologie rivoluzionarie e di rispondere alle esigenze di nuovi utilizzatori, compreso l’apprendimento in rete (e-learning). Il gruppo di riflessione in materia di infrastrutture in rete (eIRG – e-Infrastructure Reflection Group) offrirà regolarmente la propria assistenza attraverso raccomandazioni in materia di strategia.
1.2. Nuove infrastrutture di ricerca
Il presente programma specifico contribuirà a favorire la creazione di nuove infrastrutture di ricerca (compresi gli ammodernamenti radicali di quelle esistenti), concentrando i propri sforzi soprattutto su fasi preparatorie e su infrastrutture "uniche", aventi un impatto di portata fondamentale e paneuropea sullo sviluppo dei relativi campi scientifici in Europa.
1.2.1. Studi di concezione di nuove infrastrutture di ricerca
Promuovere la creazione di nuove infrastrutture di ricerca, attraverso inviti a presentare proposte, elaborati con approccio dalla base, per lo stanziamento di contributi per le fasi esplorative ed il finanziamento di studi di fattibilità relativi a nuove infrastrutture.
1.2.2. Assistenza alla costruzione di nuove infrastrutture
Promuovere la creazione di nuove infrastrutture di ricerca secondo il principio della "geometria variabile", in primo luogo sulla base delle attività condotte dall’ESFRI concernenti l’elaborazione di un piano logistico europeo per le nuove infrastrutture di ricerca. Il programma di lavoro indicherà i progetti prioritari ai fini di un eventuale sostegno comunitario. L’attività concernente la costruzione di nuove infrastrutture sarà articolata in due fasi sulla base di un elenco di criteri definiti nel programma quadro.
• Fase 1: Assistenza alla fase preparatoria
• Fase 2: assistenza alla fase costruttiva
1.3. Misure di sostegno, anche per le nuove esigenze
L’elevato grado di coordinamento all’interno dell’Unione in fase di formulazione e deliberazione della politica europea in materia di infrastrutture di ricerca è la chiave per il successo di questa attività. Nel corso dell’intero programma sono previste misure atte a favorire tale coordinamento, nonché lo sviluppo della cooperazione internazionale. Dette attività saranno realizzate principalmente mediante inviti periodici a presentare proposte. Il loro obiettivo è incentivare, in particolare, il coordinamento dei programmi nazionali tramite le azioni ERA-NET, sostenere: l’analisi delle esigenze emergenti, le attività dell’ESFRI e dell’eIRG, l’attuazione efficiente del programma (attraverso il sostegno ad es. a conferenze, contratti di esperti, studi di impatto, ecc.) nonché la dimensione internazionale delle attività svolte nell’ambito del presente programma specifico. Nel contesto della cooperazione internazionale, le attività realizzate in questo capitolo specifico del programma "Capacità" consentiranno inoltre di stabilire le esigenze di paesi terzi specifici ed i rispettivi interessi, su cui costruire iniziative di cooperazione e sviluppare legami reciproci tra infrastrutture di ricerca importanti di paesi terzi e dello Spazio europeo di ricerca, nell’ambito di inviti selettivi.
b) ricerca a favore delle piccole e medie imprese (PMI):
È prevista l’attuazione dei due seguenti strumenti specifici per le PMI:
• Ricerca a favore di PMI
Di questo strumento possono avvalersi piccoli gruppi di PMI innovatrici per risolvere problemi tecnologici comuni o complementari. I progetti, relativamente a breve termine, debbono essere imperniati sulle esigenze d'innovazione delle PMI che affidano l’attività di ricerca ad esecutori di RST e debbono denotare un chiaro potenziale di valorizzazione da parte delle PMI interessate.
• Ricerca a favore di associazioni di PMI
Di questo strumento possono avvalersi le associazioni di PMI per sviluppare soluzioni tecniche per problemi comuni a un grande numero di PMI in settori industriali o segmenti specifici della filiera, attraverso la ricerca necessaria, ad esempio, a sviluppare norme europee o per conformarvisi, e per rispettare requisiti normativi in settori quali la sanità, la sicurezza e la tutela dell'ambiente. I progetti, che possono durare diversi anni, devono essere promossi da associazioni di PMI, che commissionano attività di ricerca ad esecutori di RST per conto delle imprese aderenti, e devono coinvolgere un certo numero di singole PMI.
• Aspetti comuni degli strumenti
– degli strumenti possono avvalersi altre imprese ed utilizzatori finali qualora ciò sia nell’interesse delle PMI o delle associazioni di PMI
– oltre alla ricerca, i progetti dovrebbero comprendere attività volte all’assimilazione e all’effettiva valorizzazione dei risultati della ricerca, quali l’effettuazione di prove, la dimostrazione, formazione, il trasferimento di tecnologia, la gestione delle conoscenze e la tutela dei diritti di proprietà intellettuale. Nell'ambito dello strumento Ricerca a favore di associazioni di PMI, i progetti dovrebbero inoltre comprendere attività volte alla reale diffusione dei risultati della ricerca alle PMI aderenti all’associazione ed eventualmente, oltre tale cerchia
– nell’ambito dei due suddetti strumenti vigono norme speciali in materia di diritti di proprietà e di accesso.
c) regioni della conoscenza
In genere, i progetti dovrebbero coinvolgere le autorità regionali, le agenzie di sviluppo regionali, le università, i centri di ricerca e l’industria, nonché - eventualmente – le strutture per il trasferimento di tecnologie, le organizzazioni finanziarie o della società civile. I progetti condotti nell’ambito delle "Regioni della conoscenza" comprenderanno le attività qui di seguito elencate.
• Analisi, sviluppo e attuazione dei piani di ricerca degli aggregati regionali o transfrontalieri e loro cooperazione. In questo ambito rientrano l’analisi e l’elaborazione di piani esecutivi incentrati sulle capacità e le priorità della R&S. I progetti si avvarranno di tecniche di previsione,
metodi di comparazione od altro, per dimostrare i benefici attesi, quali il rafforzamento dei legami tra gli aggregati e gli interessati, l’ottimizzazione della partecipazione a progetti di ricerca europei e l’incremento delle ricadute sullo sviluppo regionale. Essi potrebbero inoltre costituire una preparazione alle azioni pilota interregionali. Queste attività mirano in particolare a promuovere una maggiore complementarità tra i fondi regionali comunitari e gli altri fondi comunitari e nazionali.
• "Tutorato", da parte delle regioni altamente sviluppate, delle regioni con un profilo di ricerca meno sviluppato, improntato alla costituzione di aggregati orientati alla R&S. Nell’ambito di consorzi regionali transnazionali saranno mobilitati e riuniti gli attori della ricerca nelle università, nell’industria e nel settore pubblico, per trovare soluzioni di "orientamento" con la partecipazione delle regioni tecnologicamente meno sviluppate, cui tali soluzioni sono destinate.
• Iniziative per migliorare l’integrazione nel tessuto economico regionale degli attori e delle istituzioni nel campo della ricerca, attraverso la loro interazione a livello di aggregato. Rientrano in questo ambito le attività transnazionali per migliorare i legami sia tra i soggetti interessati alla ricerca e la realtà economica locale, sia tra le attività degli aggregati. Allo scopo di dimostrare i vantaggi dell'integrazione, tali attività potrebbero contribuire all'individuazione delle complementarità della RST.
Verranno inoltre sostenute le attività volte a favorire lo scambio sistematico di informazioni, nonché le interazioni tra progetti simili ed eventualmente con azioni (quali ad es. seminari di analisi e sintesi, tavole rotonde, pubblicazioni) di altri programmi comunitari pertinenti, insistendo in particolare sulla partecipazione dei paesi canditati ed associati nonché degli Stati membri che hanno aderito all'UE dopo il 1º maggio 2004.
d) potenziale di ricerca:
L’azione privilegerà in particolare le collaborazioni strategiche, compresi i gemellaggi, tra gruppi di ricerca - del settore sia pubblico sia privato - delle regioni ammesse a fruire delle misure di convergenza o delle regioni più periferiche dell’UE (scelte sulla base della qualità e dell’elevato potenziale) e gruppi di ricerca di chiara fama di altre parti dell’Europa. Particolare risalto sarà dato alle ricadute a lungo termine della collaborazione, sia a livello dell’Unione sia a livello regionale. Nell’ottica della piena realizzazione del potenziale (ovvero il rafforzamento delle conoscenze, lo sviluppo di ulteriori competenze, ivi compresa la gestione della ricerca o l’acquisto di visibilità) dei gruppi interessati, l'azione prevede altresì il sostegno a selezionati gruppi di ricerca delle regioni ammesse, nell'ambito di programmi di ricerca sviluppati nel quadro di partenariati strategici per:
• lo scambio di know-how ed esperienze, attraverso il distacco transnazionale reciproco di personale scientifico di ricerca tra i centri selezionati delle regioni sopraindicate ed una o più organizzazioni partner in un altro Stato membro dell'UE o paese associato, con meccanismi automatici di reintegro obbligatorio nell'organismo d'origine del personale distaccato proveniente dai centri selezionati nelle suddette regioni;
• l’assunzione, da parte dei centri selezionati di eccellenza esistenti o emergenti, di ricercatori esperti "esterni" (incoming), ivi compresi manager, per la partecipazione al trasferimento tecnologico e/o alla formazione di ricercatori, strumento altresì ideato specificamente per incentivare il ritorno di ricercatori emigrati all’estero;
• l’acquisizione e lo sviluppo di talune apparecchiature di ricerca per i centri selezionati e lo sviluppo di un ambiente materiale per i centri selezionati di eccellenza esistenti o emergenti a sostegno dei programmi di ricerca sviluppati nell'ambito del partenariato strategico;
• l’organizzazione di seminari e conferenze per favorire il trasferimento di conoscenze, a livello regionale, nazionale ed internazionale, con la partecipazione sia del personale di ricerca dei centri selezionati sia di ricercatori invitati di altri paesi, nell’ambito dello sviluppo della capacità di formazione e della reputazione internazionale dei suddetti centri; la partecipazione a conferenze internazionali o iniziative di formazione a breve termine, a titolo del programma, da parte del personale di ricerca dei centri selezionati, al fine dello scambio di conoscenze, l’instaurazione di contatti e l’immersione in un ambiente più internazionale;
• attività di diffusione e promozionali, per dare una maggiore visibilità ai centri selezionati ed alle loro attività.
Al di là delle misure di sostegno sopra descritte, l’azione offrirà strumenti di valutazione, che consentano ai centri di ricerca delle regioni ammesse – indipendentemente dal fatto che questi richiedano o meno un finanziamento-di ottenere la valutazione da parte di autorevoli esperti internazionali indipendenti, designati dalla Commissione, del livello qualitativo generale della loro ricerca e delle loro infrastrutture.
e) scienza nella società
Si seguiranno tre linee di azione.
Prima linea di azione: Governanza più dinamica del rapporto tra scienza e società
• Rafforzare e migliorare il sistema scientifico europeo
Considerata l'aspettativa che il sistema scientifico europeo sostenga il nostro potenziale d'innovazione è opportuno che la società abbia una migliore visione dei suoi elementi, della sua economia, delle sue regole e consuetudini. È prevista la trattazione di tre aspetti di ampia rilevanza, puntando l'attenzione sui soggetti coinvolti e la dinamica dello Spazio europeo di ricerca.
• Accrescere l'attività volta a prevedere e chiarire le problematiche politiche, sociali ed etiche. Le aspirazioni e le preoccupazioni della società nonché i principi etici fondamentali devono essere meglio integrati nel processo di ricerca, creando un clima più sicuro e costruttivo per i ricercatori e l'intera società.
• Migliorare la coscienza della collocazione della scienza e della tecnologia (S&T) nella società
Per affrontare il rapporto tra scienza e società con politiche costruttive, occorre espandere, consolidare e diffondere a livello europeo il sapere accumulato nell'ambito della storia, del
patrimonio scientifico e tecnologico (S&T), della sociologia e della filosofia della scienza. A tal fine gli studiosi di queste discipline dovrebbero costituire delle reti per strutturare la ricerca ed i dibattiti, in modo da rivelare il reale contributo della scienza alla costruzione della società e all'identità europea
• Evoluzione del ruolo delle università
L'attività sarà tesa a favorire le opportune riforme per consentire alle università di svolgere la loro funzione di creazione, diffusione e condivisione del sapere, assieme all'industria ed alla collettività (secondo lo spirito delle iniziative comunitarie per la ricerca universitaria).
Seconda linea di azione: Rafforzamento del potenziale ed estensione degli orizzonti
• Genere e ricerca
Conformemente a quanto stabilito negli orientamenti politici del documento di lavoro interno della Commissione, nelle conclusioni del Consiglio ed in altri orientamenti politici comunitari pertinenti, si creerà il contesto per delle azioni positive, al fine di rafforzare il ruolo delle donne nella ricerca scientifica e di accentuare la dimensione di genere nel campo della ricerca. Questo contesto costituirà lo sfondo per il dibattito politico, il monitoraggio, il coordinamento e il sostegno della ricerca.
• Giovani e scienza
Le attività saranno concepite in modo da: promuovere la scelta di carriere in ambito scientifico da parte di persone di ogni estrazione, favorire i legami intergenerazionali ed incrementare il livello generale di 'alfabetizzazione scientifica. Gli scambi e la cooperazione a livello europeo si concentreranno sui metodi didattici per le scienze, orientati ad un pubblico giovane, sul sostegno (concetti, materiale) agli insegnanti in materie scientifiche, sullo sviluppo di legami tra scuola e vita professionale. È inoltre prevista la possibilità di finanziare manifestazioni di ampia portata europea, che facciano incontrare scienziati autorevoli – in veste di "modelli" – e giovani aspiranti scienziati.
È prevista la trattazione di attività di ricerca di base, tenendo conto dei contesti sociali e dei valori culturali.
Terza linea di azione: Comunicazione tra scienza e società
Le attività saranno tese a favorire validi canali di comunicazione nelle due direzioni, che permettano alla collettività e ai decisori di interessarsi alla scienza ed agli scienziati di entrare in contatto con la collettività. La strategia consisterà nel favorire una più stretta collaborazione e lo scambio delle prassi migliori tra scienziati e professionisti dei mezzi di comunicazione, nonché un maggiore coinvolgimento dei gruppi destinatari, ossia i bambini e i giovani, i ricercatori impegnati nella divulgazione e la stampa specializzata.
f) sostegno per lo sviluppo coerente delle politiche di ricerca:
Si seguiranno due linee di azione.
Prima linea di azione: Monitoraggio e analisi delle politiche del settore pubblico e delle strategie del settore privato in materia di ricerca, compreso il loro impatto Tale attività è finalizzata a fornire informazioni, elementi di prova ed analisi a sostegno della formulazione, attuazione, valutazione e coordinamento transnazionale delle politiche degli organi ed enti pubblici. Tale attività abbraccia:
• Un servizio di informazioni strategiche (ERAWATCH) per la formulazione di politiche per la ricerca empirica e per favorire la realizzazione dello Spazio europeo di ricerca (SER), che offra una migliore visione della natura, delle componenti e dell’evoluzione delle politiche, delle
iniziative e dei sistemi nazionali e regionali di ricerca. Il servizio comprende l’elaborazione periodica di analisi, da un’ottica europea, delle questioni di rilievo per la formulazione di politiche di ricerca, più precisamente: i fattori che determinano l’evoluzione dei sistemi di ricerca e le loro implicazioni per le politiche e le strutture di governanza; le problematiche/sfide all’orizzonte e le opzioni strategiche; un inventario a livello europeo dei progressi compiuti dagli Stati membri nella realizzazione dello Spazio europeo di ricerca e dell’obiettivo del 3%.
• Attività di monitoraggio degli investimenti nella ricerca industriale, per fornire una fonte di informazione complementare ed esauriente, che aiuti ad indirizzare la politica del settore pubblico e consenta alle imprese di effettuare analisi comparative delle rispettive strategie di investimento nel campo della R&S, fra l'altro nei settori di interesse fondamentale per l'economia dell'UE. Tale attività comprende la periodica elaborazione di quadri di valutazione per impresa e per settore degli investimenti nella R&S, studi delle tendenze degli investimenti privati nella R&S, analisi dei fattori che incidono sulle decisioni di investimento nella R&S e le prassi aziendali, analisi delle ricadute economiche, nonché valutazione dei risvolti a livello delle politiche.
• Lo sviluppo e l’analisi di indicatori dell’attività di ricerca e dei suoi riflessi sull’economia. Tale attività comprende l’elaborazione e la pubblicazione di dati chiave e quadri di valutazione di portata nazionale e regionale relativi alle scienze ed alla tecnologia, sulla base eventualmente di indicatori statistici ufficiali; l’analisi dei punti di forza e debolezza dei sistemi di R&S degli Stati membri; nonché l’analisi della posizione e delle realizzazioni dell’Unione nel campo della ricerca scientifica e tecnologica. Le suddette attività saranno condotte in collaborazione con il Centro comune di ricerca, nonché attraverso studi e gruppi di esperti.
Seconda linea di azione: Coordinamento delle politiche di ricerca
Tale attività è finalizzata a rafforzare, su base volontaria, il coordinamento delle politiche di ricerca mediante:
• azioni volte a sostenere l'attuazione del metodo aperto di coordinamento, e
• iniziative di cooperazione transnazionale intraprese a livello nazionale o regionale su temi di interesse comune, cui partecipino eventualmente altri soggetti interessati (comprese l’industria, le organizzazioni europee ed organizzazioni della società civile).
g) attività di cooperazione internazionale
Le principali attività per lo sviluppo di politiche concordate di cooperazione internazionale e scientifica sono:
• Coordinamento bilaterale a livello regionale della cooperazione in materia di scienza e tecnologia (S&T), compresa la fissazione di priorità e la definizione di politiche di cooperazione nel campo della scienza e della tecnologia (S&T)
La cooperazione all’interno della Comunità in materia di scienza e tecnologia (S&T) per la fissazione di priorità si fonderà sul dialogo politico globale con i paesi e le regioni partner, tenendo conto della loro realtà socioculturale e delle loro capacità di ricerca. Tale dialogo si svolge su più livelli: in sedi di dibattito internazionali (le varie convenzioni dell’ONU), nell’ambito del dialogo bilaterale istituzionalizzato tra regioni 1 (incontri Asia-Europa (ASEM)), America latina, Caraibi ed UE (UE-LAC), partenariati con i paesi del Mediterraneo e dei Balcani occidentali; in sede di accordi di cooperazione UE-ACP (paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico) e Stati dell’Europa orientale e dell'Asia centrale 2 nonché in sede di accordi bilaterali e multilaterali ed incontri informali a livello transregionale tra scienziati e altri soggetti della società.
La massima priorità sarà accordata all’intensificazione del dialogo bilaterale tra regioni, al fine di indirizzare e fissare il quadro per la cooperazione scientifica e tecnica internazionale, e concordare quali siano le aree di ricerca di interesse comune. Tale dialogo e partenariato nel campo scientifico e tecnologico sono lo strumento più efficace per realizzare obiettivi di portata mondiale concordati tra le parti, nel rispetto delle esigenze specifiche regionali e nazionali. Nell’ambito del Programma quadro, la cooperazione scientifica e tecnica internazionale sarà quindi disciplinata in modo coerente, attraverso la formulazione integrata di politiche di ricerca, sulla base del suddetto dialogo e dei suddetti accordi di cooperazione.
Queste iniziative saranno realizzate attraverso attività specifiche di cooperazione internazionale, che svilupperanno il dialogo biregionale, in stretta consultazione con gli Stati membri, i paesi associati e i paesi partner nella cooperazione internazionale. La fissazione di priorità e la formulazione delle politiche di cooperazione scientifica e tecnica produrranno un effetto diretto e misurabile sulle altre attività previste per la cooperazione internazionale nel campo della S&T dal programma specifico "Capacità", ossia: il miglioramento e lo sviluppo di accordi S&T e di partenariati di cooperazione S&T, nonché favorevoli effetti sinergici sul coordinamento di politiche ed attività nazionali in materia di cooperazione internazionale nel campo della S&T (accordi S&T).
Nell'ambito degli accordi S&T, nel rispetto delle attività prioritarie stabilite, sarà data priorità all’individuazione di nuovi elementi emergenti, la cui realizzazione richieda interventi ed avalli a livello politico. Inoltre, la partecipazione di scienziati a programmi di ricerca nazionali di paesi terzi permetterà altresì di sfruttare appieno le possibilità degli accordi S&T e consentirà agli scienziati di conoscere i sistemi di ricerca dei paesi terzi, favorendo la conoscenza delle rispettive culture. A tal fine, il Programma quadro sovvenzionerà i costi della partecipazione alle attività di ricerca dei programmi nazionali di ricerca dei paesi terzi, da parte di scienziati degli Stati membri e dei paesi associati, qualora ciò sia nell’interesse ed offra vantaggi reciproci. Tale partecipazione sarà realizzata mediante procedure selettive. I progetti comuni (di notevole entità sotto il profilo dei partenariati, delle competenze e del finanziamento), sviluppati nell’ambito del predetto dialogo e degli accordi di cooperazione scientifica e tecnica, saranno impostati in funzione delle necessità ed avranno un notevole impatto socioeconomico. I progetti saranno finalizzati specificamente alle priorità indicate nell’ambito del dialogo politico a livello regionale sulla cooperazione scientifica e tecnica e saranno oggetto di bandi specifici per regioni o gruppi di paesi partner della cooperazione internazionale. I risultati di questo dialogo serviranno a stabilire le priorità ed i bisogni relativi ad azioni specifiche di cooperazione internazionale per le varie aree tematiche del programma specifico "Cooperazione".
• Coordinamento bilaterale per il rafforzamento e lo sviluppo di partenariati S&T tecnici
L’attuazione delle priorità individuate sarà perfezionata e concretizzata attraverso l’istituzione di equi partenariati di cooperazione scientifica e tecnica, cui aderisca una pluralità di soggetti interessati (i partner del settore della ricerca, l’industria, le amministrazioni pubbliche e la società civile) per la promozione di capacità e azioni di ricerca. Questo meccanismo si è dimostrato il più atto a mobilitare in modo sinergico le forze dei partner. Tali partenariati richiederanno strategie multidisciplinari per far fronte alle disparate esigenze a livello mondiale, regionale e/o nazionale.
Lo sviluppo di partenariati di cooperazione scientifica e tecnica si baserà sulla leadership biregionale e il coordinamento delle iniziative politiche in settori prioritari prestabiliti. Il funzionamento di questi partenariati sarà assicurato da gruppi direttivi, composti da un numero
ristretto di rappresentanti di ciascuna regione, aperti a tutti i partner delle regioni interessate, che terranno conto degli interessi e delle capacità di ricerca dei vari partner. Questi partenariati promuoveranno delle attività di ricerca comuni ed il dialogo politico permanente sull’efficienza e l’efficacia della cooperazione realizzata per determinare le esigenze future.
• Sostegno al coordinamento delle politiche e ad attività nazionali degli Stati membri e dei paesi associati nel campo della cooperazione S&T internazionale
Per promuovere/incoraggiare una strategia efficiente della Comunità in materia di cooperazione scientifica internazionale è essenziale che le politiche nazionali siano costantemente coordinate, al fine di realizzare gli impegni assunti nell’ambito del dialogo biregionale e bilaterale per la cooperazione scientifica e tecnica. Tale coordinamento aumenterà l’efficienza e l'impatto delle iniziative bilaterali di cooperazione scientifica e tecnica avviate in collaborazione tra gli Stati membri e i paesi partner nella cooperazione internazionale, favorendo delle sinergie positive. Il coordinamento rafforzerà altresì le complementarietà tra le attività di cooperazione scientifica e tecnica condotte dalla Comunità e dagli Stati membri. La misura promuoverà inoltre l’attuazione di una "visione comune", favorendo strategie programmatiche innovatrici e l’instaurazione di legami di collaborazione più stretti, tra gli Stati membri e con gli Stati membri, per lo sviluppo e la realizzazione di una cooperazione coerente a livello comunitario nell’ambito della scienza e della tecnologia.
- Stati Membri
- Paesi candidadti all'adesione
- Paesi associati (con accordi di cooperazione scientifica e tecnologica e che contribuiscono al bilancio del programma quadro): Albania, Islanda, Israele, Liechtenstein, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera
- Paesi Terzi: la partecipazione di organizzazioni o individui che hanno sede in paesi che non sono Stati membri, paesi candidati o associati si giustifica in base al contributo che possono dare agli obiettivi del 7° PQ. Regole specifiche sono previste per i paesi partner nell’ambito della cooperazione internazionale (ICPC), il cui elenco è disponibile nel sito CORDIS – Sezione “Partecipare al 7° PQ – Paesi ammissibili”.
La partecipazione al Settimo programma quadro è aperta a un ampio ventaglio di organizzazioni e a singoli individui. Università, centri di ricerca, multinazionali, PMI (piccole e medie imprese), enti pubblici e singoli individui, di qualunque parte del mondo, possono prendere parte al Settimo programma quadro. Vengono applicate norme di partecipazione diverse a seconda del tipo di iniziativa di ricerca.
L’importo ritenuto necessario per l'esecuzione del programma specifico è di 4 097 milioni di EUR, di cui una quota inferiore al 6% è
destinata alle spese amministrative della Commissione.
- RIPARTIZIONE INDICATIVA DELLA DOTAZIONE FINANZIARIA (in milioni di euro)
- Infrastrutture di ricerca 1 715
- Ricerca a favore delle piccole e medie imprese (PMI) 1 336
- Regioni della conoscenza 126
- Potenziale di ricerca 340
- Scienza nella società 330
- Sviluppo coerente delle politiche di ricerca 70
- Attività di cooperazione internazionale 180
TOTALE 4 097
03/12/2013 - Invito a presentare proposte "infrastrutture di ricerca" - Programma Capacità - Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie C 253 del 3 settembre 2013.
15/04/2014 - Invito a presentare proposte "Sviluppo di carriere" Tema "Support for the coherent development of research policies" - Programma Capacità - Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, serie C 330 del 14 novembre 2013. L'identificativo dell'invito è FP7-CDRP-2013-EUR-CD
2007-2013