Bilancio UE. Pubblicata la Relazione finanziaria 2009

Il 28 settembre 2010 la Commissione europea ha presentato la Relazione finanziaria 2009, che indica che è stato speso il 97% degli stanziamenti, una percentuale simile a quella del 2008 (98%). La spesa complessiva ha superato i 112 miliardi di euro. Con la maggior parte di tale somma sono stati finanziati provvedimenti destinati a stimolare la crescita economica, l'occupazione, la ricerca e lo sviluppo, nonché l'agricoltura.

Nel 2009, l'UE ha speso 6,3 miliardi di euro nel contesto del VII Programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico. Con i fondi dell'Unione europea sono stati finanziati più di 1000 progetti di ricerca svolti in cooperazione.

Nel quadro del Programma Competitività e Innovazione, oltre 34000 piccole e medie imprese hanno beneficiato di fondi UE, che hanno permesso di raccogliere prestiti per 2,9 miliardi di euro, a fronte di un finanziamento UE di 295 milioni di euro. Si calcola che tra il 2007 e il 2008 i finanziamenti UE abbiano contribuito a creare o salvare più di 200000 posti di lavoro. Inoltre, il Programma Erasmus, al quale hanno aderito 4000 università, ha finanziato oltre 300000 borse di mobilità.

La quota del bilancio destinata alla politica di coesione è rimasta elevata. All'interno del quadro di riferimento 2007-2013, i pagamenti hanno raggiunto i 25,5 miliardi di euro, oltre il doppio del 2008 (11,5 miliardi di euro). Nel periodo 2000-2006, i fondi erogati nell’ambito della politica di coesione hanno permesso di creare un milione circa di posti di lavoro, hanno contribuito a costruire o a migliorare 4000 km di ferrovie ed hanno rifornito d'acqua altri 14 milioni di persone.

Più del 30% del bilancio 2009 è stato destinato al rilancio dell'economia e alla crescita, sostiene Janusz Lewandowski, il commissario UE responsabile del bilancio.

Dopo anni di aumento, il reddito degli agricoltori dell'UE ha subito una contrazione a causa del cambiamento delle condizioni del mercato. Il bilancio dell'UE sostiene gli agricoltori destinando loro di più di 40 miliardi di euro in aiuti diretti e interventi sul mercato, che corrispondono a quasi la metà delle entrate della categoria.

Nel 2009, l'UE è stata il secondo più importante donatore mondiale di aiuti allo sviluppo, con impegni per 12 miliardi di euro destinati a circa 140 paesi in via di sviluppo. Per aiutare i paesi più poveri del mondo ad affrontare la triplice crisi - economica, alimentare ed ambientale – sono stati approntati strumenti specifici.

Inoltre, nel quadro della politica estera e di sicurezza comune, l'UE ha gestito 10 missioni in altrettante zone calde del mondo, per esempio in Kosovo, Caucaso meridionale, Afghanistan, Medio Oriente e Africa. Finanziamenti specifici sono previsti per preparare i paesi candidati e i paesi potenzialmente candidati a soddisfare le condizioni di adesione all'UE.

I costi amministrativi sostenuti da tutte le istituzioni sono stati pari a 7,4 miliardi di euro, ovvero al 6,5% delle spese totali, una percentuale simile a quella del 2008 (6,2%).

Il 70% circa del bilancio dell'UE viene finanziato dai bilanci degli Stati membri, in base ai rispettivi redditi nazionali lordi (RNL). I finanziamenti derivanti dall'IVA, che continuano a diminuire anno dopo anno, hanno rappresentato meno dell'11% nel 2009. Nello stesso esercizio, le risorse proprie tradizionali (derivanti soprattutto dai dazi doganali) hanno rappresentato poco più del 12%. Il restante 7,5% è rappresentato dall'eccedenza dell'esercizio precedente e da altre entrate.

Fonte: Europa - Rapid

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