Come annunciato nelle settimane precedenti, la Commissione ha presentato ad inizio maggio un pacchetto di proposte delineanti le prospettive finanziarie per il periodo di programmazione 2021-2027 che scaturiscono dal lavoro avviato oltre un anno fa con il Libro bianco sul futuro dell'Europa e dal successivo documento di riflessione sul futuro delle finanze dell'UE con il quale la Commissione ha delineato i diversi scenari che illustrano l’impatto finanziario delle diverse scelte programmatiche possibili.
L’esercizio di programmazione finanziaria pluriennale per il prossimo settennio non è certamente un esercizio semplice tenuto conto delle sfide, vecchie e nuove, che l’Unione si trova ad affrontare, sia sul piano interno (Brexit) che nello scenario globale, e della necessità di contemperare urgenti priorità e obiettivi strategici con le risorse disponibili.
Per giungere a tale proposta la Commissione ha strutturato un dibattito e un dialogo aperto con i governi nazionali, le istituzioni europee e i vari stakeholders e avviato consultazioni pubbliche oltre ad aver curato una attenta revisione della spesa dei programmi settoriali che ha messo in luce gli elementi che meglio hanno funzionato e su cui continuare a puntare nel prossimo futuro e quelli invece da riformare.
Nel complesso la Commissione propone un quadro finanziario pluriennale di 1 135 miliardi di € in impegni (espressi in prezzi del 2018) che tenuto conto dell’inflazione corrisponderebbero a 1.279 miliardi, pari all'1,11 % del reddito nazionale lordo dell'UE-27 (RNL). Questo livello di impegni si traduce in 1.105 miliardi di € (ovvero l'1,08% dell'RNL) in termini di pagamenti (a prezzi 2018), pari a 1.246 miliardi di € tenendo conto dell’inflazione, dunque, con un ordine di grandezza simile al bilancio del corrente periodo di programmazione.
Lo sforzo della Commissione è stato quello di bilanciare risorse e priorità politiche in un’ottica di ottimizzazione prediligendo, da una parte, gli investimenti in settori dall’evidente valore aggiunto europeo, quali la ricerca e l'innovazione, i giovani, l'economia digitale, la gestione delle frontiere, la sicurezza e la difesa e, dall’altra, valutando attentamente gli ambiti ove sia possibile realizzare risparmi, pur garantendo il massimo dell’efficienza (ad esempio per la Politica di Coesione e per la PAC è previsto una riduzione del 5 % circa). La proposta della Commissione punta ad avere un bilancio:
Moderno: una nuova Unione a 27 ha bisogno di un nuovo bilancio moderno che riduca ulteriormente gli oneri burocratici a carico dei beneficiari e delle autorità di gestione mediante norme più coerenti basate su un codice unico, di fissare obiettivi più chiari e di concentrarsi maggiormente sui risultati.
Semplice: la struttura del bilancio sarà più chiara e più in linea con le priorità dell'Unione. I fondi sono oggi ripartiti tra un numero troppo elevato di programmi e strumenti all'interno e al di fuori del bilancio. La Commissione propone quindi di ridurre di oltre un terzo il numero dei programmi (passando dai 58 attuali a 37 in futuro), ad esempio riunendo in nuovi programmi integrati le fonti di finanziamento attualmente frammentate e razionalizzando profondamente l'uso degli strumenti finanziari, anche tramite il Fondo InvestEU.
Flessibile: sfide recenti, in particolare la crisi migratoria e dei rifugiati nel 2015, hanno mostrato chiaramente i limiti che l'attuale bilancio dell'UE presenta in termini di flessibilità per una risposta sufficientemente rapida ed efficace. La proposta della Commissione prevede quindi una maggiore flessibilità all'interno dei programmi e tra i medesimi, il rafforzamento degli strumenti di gestione delle crisi e la creazione di una nuova "Riserva dell'Unione" che permetta di affrontare eventi imprevisti e rispondere a situazioni di emergenza in settori quali la sicurezza e la migrazione.
Inoltre, con l’obiettivo di rendere l’Unione Economica e Monetaria più forte e stabile, la proposta della Commissione per il nuovo quadro finanziario pluriennale prevede due nuovi strumenti:
- un nuovo programma di sostegno alle riforme che, con una dotazione complessiva di bilancio di 25 miliardi di €, per fornire sostegno finanziario e tecnico a tutti gli Stati membri per la realizzazione di riforme prioritarie, in particolare nel contesto del semestre europeo. Un meccanismo di convergenza fornirà inoltre un sostegno ad hoc agli Stati membri non appartenenti alla zona euro che si preparano ad adottare la moneta comune;
- una funzione europea di stabilizzazione degli investimenti per contribuire a mantenere i livelli d'investimento in caso di gravi shock asimmetrici. Inizialmente opererà attraverso prestiti "back-to-back" garantiti dal bilancio dell'UE con un massimale di 30 miliardi di €, cui si abbinerà un'assistenza finanziaria agli Stati membri a copertura dell'onere degli interessi. I prestiti forniranno un sostegno finanziario aggiuntivo in un momento in cui le finanze pubbliche sono sotto pressione e occorre mantenere gli investimenti prioritari.
Nelle prossime settimane, la Commissione presenterà proposte più dettagliate per i futuri programmi di spesa settoriali, tuttavia è di fondamentale importanza che i negoziati per l’approvazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale si concludano con un accordo unanime entro il prossimo maggio 2019, anno in cui si rinnoverà il Parlamento europeo. Ciò al fine di scongiurare i ritardi che si sono avuti nell’approvazione del bilancio corrente e che si sono ripercossi nel tardivo avvio dei diversi programmi e, conseguentemente, nell’erogazione dei relativi finanziamenti/investimenti.
Per un’analisi più ampia e approfondita dei contenuti del pacchetto proposto dalla Commissione si rinvia alla consultazione diretta dei documenti ufficiali nonché alla sezione D&R.
Bilancio dell'UE 2021-2027: proposto un bilancio moderno per un'Unione che protegge, dà forza e difende
La proposta della Commissione allinea il bilancio dell'Unione alle priorità politiche delineate nel programma presentato dal Presidente Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione del 14 settembre 2016 e successivamente confermato nella dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017. Il bilancio di un'Europa che protegge, dà forza e difende prevede una concentrazione di risorse nei settori maggiormente caratterizzati dal valore aggiunto europeo.
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