Per il periodo 2018-2020 l’Italia ha varato un regime di aiuto, in forma di credito di imposta, con una dotazione complessiva di quasi 44 milioni di € che va ad integrare le altre misure di natura compensativa, con l’obiettivo di attenuare i danni subiti e promuovere una progressiva ripresa economica nei territori colpiti dagli eventi sismici del 2016 e 2017, ovvero nei 140 Comuni di Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo. Tale area di circa 8.000 km² popolata da 600.000 persone approssimativamente ha infatti subito gravi danni economici e sociali in termini di forte calo del PIL, pesante perdita di posti di lavoro, riduzione dell'attività economica di oltre il 50% e diminuzione significativa del fatturato delle imprese, con un progressivo spopolamento.
Tale regime è stato considerato dalla Commissione europea in linea con le norme in materia di aiuti di Stato in quanto per la sua durata, dotazione e portata geografica limitata contribuirà in misura proporzionata alla promozione dello sviluppo e della ripresa economica riducendo in tal modo .
L’UE sostiene già la ricostruzione delle zone colpite in Italia attraverso diverse misure connesse alla compensazione per i danni causati dai terremoti. In particolare:
- è stato approvato un tasso di cofinanziamento eccezionale del 95% per finanziare le operazioni di ricostruzione con il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR).
- La Commissione ha proposto un aiuto finanziario per le regioni colpite pari a 1,2 miliardi di € provenienti dal Fondo di solidarietà dell'UE, l'importo più elevato mai concesso a un paese a titolo del fondo.