Il 18 dicembre 2012 la Commissione europea ha adottato sette nuove priorità per l'economia e la società digitali. L'economia digitale sta crescendo sette volte più velocemente rispetto al resto dell'economia, ma il suo potenziale è ostacolato da un quadro strategico paneuropeo non omogeneo.
Se l’Agenda digitale aggiornata venisse attuata appieno, nei prossimi otto anni il PIL europeo aumenterebbe del 5%, ovvero di 1 500 EUR/persona. Per raggiungere questo risultato occorre potenziare gli investimenti nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), innalzare il livello di competenze digitali della forza lavoro, innovare nel settore pubblico e riformare le condizioni di base per l’economia di internet. In termini di impiego, senza un’azione a livello paneuropeo da qui al 2015 rischia di rimanere vacante fino a un milione di posti di lavoro in ambito digitale, mentre se venissero create le infrastrutture necessarie ne potrebbero essere creati fino a 1,2 milioni. A lungo termine si arriverebbe alla creazione di 3,8 milioni di posti di lavoro in tutti i settori dell'economia.
Le nuove priorità individuate sono:
- Creare un nuovo contesto normativo stabile per la banda larga
- Nuove infrastrutture per servizi digitali pubblici attraverso il Meccanismo per collegare l'Europa
- Avviare una grande coalizione sulle competenze e i posti di lavoro in ambito digitale
- Proporre una strategia e una direttiva UE in materia di sicurezza informatica
- Aggiornamento del quadro UE relativo ai diritti d'autore
- Accelerare il "cloud computing" attraverso il potere d’acquisto del settore pubblico
- Avviare una nuova strategia industriale per l'elettronica – un "airbus di chip"