Il 28 ottobre 2011 la Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri dell’UE ad intensificare le proprie iniziative, a mettere in comune le rispettive risorse e a coinvolgere il settore privato sul fronte della digitalizzazione del materiale culturale. La digitalizzazione è infatti uno strumento essenziale per ampliare l’accessibilità al patrimonio culturale dell’Europa e per promuovere la crescita nelle industrie culturali europee. I materiali digitalizzati dovrebbero essere resi disponibili attraverso Europeana, la biblioteca, l’archivio e il museo digitale d’Europa.
La raccomandazione invita gli Stati membri a sviluppare piani affidabili e istituire partenariati per inserire in Europeana 30 milioni di oggetti entro il 2015 rispetto ai 19 milioni attualmente disponibili; incrementare la presenza in rete di materiale fuori commercio o coperto dai diritti d’autore e adattare le normative e le strategie nazionali al fine di garantire la conservazione a lungo termine dei materiali digitali.
Al fine di ottenere una ripartizione più equilibrata di ciascun paese europeo, la raccomandazione stabilisce un contributo minimo di contenuti che ciascuno Stato membro dovrà apportare ad Europeana entro il 2015.
La raccomandazione invita gli Stati membri a:
- predisporre piani rigorosi per i propri investimenti nella digitalizzazione e favorire i partenariati pubblico-privato per la condivisione dei relativi costi. La raccomandazione stabilisce i principi fondamentali per garantire che tali partenariati siano equi ed equilibrati.
- Rendere disponibili entro il 2015 tramite Europeana 30 milioni di oggetti, compresi i capolavori europei che non sono più protetti dai diritti d’autore e tutto il materiale digitalizzato grazie a finanziamenti pubblici.
- Incrementare la presenza in rete di materiale coperto dai diritti d’autore, istituendo un quadro normativo di riferimento che consenta la digitalizzazione su larga scala e l’accessibilità transfrontaliera delle opere fuori commercio.
- Rafforzare le proprie strategie e adattare la propria legislazione per garantire la conservazione a lungo termine del materiale digitalizzato, accertandosi, ad esempio, che il materiale depositato non preveda sistemi di protezione tecnologici che ostacolino la conservazione da parte dei bibliotecari.
Fonte: Europa - Rapid